Azioni UK, rendimenti elevati per investitori audaci

-
- Advertising -

Le azioni britanniche offrono attualmente un rendimento stimato annualizzato a tassi reali del 9% per gli investitori a lungo termine, trainato da un significativo sconto di valutazione rispetto alle azioni globali, attualmente al 42%. 

Per gli investitori stranieri che sono disposti a correre rischi sulla sterlina, questo potrebbe inoltre trasformarsi in un rendimento futuro ancora più elevato, nella condizione che la sterlina si apprezzasse rispetto all’euro e al dollaro USA.. Con le azioni britanniche attualmente valutate al di sotto del loro livello di valutazione storica a lungo termine, c’è anche la possibilità di ottenere un ulteriore rendimento atteso dalla mean reversion.

- Advertising -

Recentemente alcuni analisti hanno sostenuto che le azioni britanniche sono tra le più convenienti al mondo rispetto alla propria valutazione storica e in particolare rispetto al mercato azionario globale. 

Una cosa è la convenienza rispetto a una certa definizione di utili, ma è certamente più interessante guardare a cosa significa in termini di rendimenti attesi, perché è ciò che dovrebbe guidare le decisioni degli investitori. Le società possono restituire il capitale agli azionisti attraverso due azioni: i dividendi ed il riacquisto di azioni proprie che spesso chiamano shareholder yield. 

- Advertising -

I dividendi e i riacquisti sono resi possibili perché i costi sono stati pagati per le operazioni e le spese in conto capitale sono state dirette per mantenere ed espandere l’attività. I fondi disponibili dopo queste necessità sono chiamati “free cash flow” per l’impresa e possono essere trattenuti (accumulo saldi di cassa), pagati agli azionisti (dividendi o riacquisti) o utilizzati per ridurre il debito in bilancio. Gli investitori si preoccupano del ritorno del capitale agli azionisti e quindi il rendimento di questi ultimi è il punto di partenza per i rendimenti attesi stimati.

In uno stato stazionario, cioè i ricavi crescono con l’inflazione e i requisiti di spesa in conto capitale rimangono invariati su base relativa, il rendimento per gli azionisti è il rendimento atteso annualizzato del capitale investito nel proprio orizzonte di investimento, perché l’azienda sarà in grado di generare questo flusso di rendimento a tempo indeterminato. I rendimenti attesi si riferiscono anche alla crescita futura e storicamente le economie del mondo sviluppato hanno registrato una crescita annualizzata a tassi reali del 2%, che è prevalentemente una funzione della produttività. Se ipotizziamo questo tasso in futuro, il rendimento atteso a tassi reali a lungo termine annualizzato del 9% nelle azioni del Regno Unito. Se ipotizziamo un’inflazione annualizzata del 3% nei prossimi 10 anni, il rendimento nominale atteso delle azioni britanniche potrebbe essere del 12%.

Inoltre le azioni britanniche sono valutate con uno sconto del 10% rispetto alla propria valutazione storica e quindi, oltre ai calcoli dei rendimenti attesi, l’investitore potrebbe anche ottenere un effetto dalla mean reversion e quindi il rendimento al tasso reale potrebbe essere superiore del 10% annualizzato nei prossimi 10 anni.

L’attuale rendimento per gli azionisti, shareholder yield, del 7% delle azioni britanniche è stato raggiunto due volte dal 2006: nel novembre 2008 durante la Grande Crisi Finanziaria e nel marzo 2020 durante la pandemia globale di Covid. Gli investitori che hanno acquistato azioni britanniche nel novembre 2008 hanno realizzato rendimenti nominali annualizzati prossimi al 10% nei successivi 10 anni. Osservato quanto visto nel 2008, solo il tempo potrà confermarci se l’eventuale acquisto delle azioni UK nel marzo 2020 sarà un ottimo punto di partenza per i rendimenti a lungo termine.

Un elemento da considerare per gli investitori stranieri, quindi coloro che lavorano in euro (EUR) o dollaro USA (USD), è inoltre l’esposizione valutaria relativa alle posizioni in azioni del Regno Unito. La forza ponderata della sterlina (GBP)è debole rispetto alla sua storia a lungo termine e quindi ipotizzando che gli investitori stranieri, sempre in mean reversion, potrebbero inoltre ottenere un rendimento aggiuntivo da un potenziale apprezzamento della GBP rispetto all’USD e all’EUR. Tuttavia, per ridurre l’impatto della GBP, gli investitori dovrebbero prendere in considerazione la copertura della loro esposizione in GBP. Per un investitore in EUR, il più grande ETF che replica le azioni del Regno Unito coperte in EUR è l’UBS ETF (LU) MSCI United Kingdom UCITS ETF (hedged to EUR) A-acc (UKE:xmil) che è un ETF ad accumulo che replica l’MSCI United Kingdom hedged into EUR. Il TER è dello 0,3% annuo rispetto a circa lo 0,07% per gli ETF non coperti in valuta, quindi l’investitore paga lo 0,23% annuo per evitare che lo sviluppo della GBP influisca sui rendimenti attesi.

La Brexit è stata catastrofica per le azioni del Regno Unito

Quando parliamo di azioni britanniche e dei loro elevati rendimenti attesi, soprattutto rispetto alle azioni globali, occorre prestare attenzione agli sviluppi negativi delle valutazioni azionarie del Regno Unito degli ultimi 15 anni. Nel periodo compreso tra il 2007 e il referendum sulla Brexit del giugno 2016, le azioni britanniche sono state valutate in tandem con il mercato azionario globale, con uno sconto di valutazione meno consistente e che riflette la maggiore inclinazione del mercato azionario britannico verso il settore finanziario, energetico e dei materiali, che in genere hanno una valutazione azionaria inferiore a causa della prociclicità.
Il referendum sulla Brexit a favore dell’uscita del Regno Unito dall’UE non è stato inizialmente uno shock per il mercato azionario britannico, ma quando gli investitori si sono resi conto di cosa avrebbe significato per l’attività economica a lungo termine, l’inflazione e la competitività, il divario di valutazione rispetto alle azioni globali si è ampliato in modo significativo ed è peggiorato dopo la Brexit. Oggi, le azioni del Regno Unito sono valutate con uno sconto del 42% rispetto alle azioni globali.
In sostanza, è il voto brutale del mercato sulle azioni britanniche su come questo stia diventando sempre meno interessante. Gli scenari politici della società britannica dopo Brexit non hanno poi aiutato nemmeno il sentiment e l’ultimo problema, ovvero l’inflazione sembra essere peggiore nel Regno Unito rispetto agli altri paesi europei. Ma la scarsa attrattività delle azioni britanniche è esattamente il motivo per cui i rendimenti attesi sono potenzialmente elevati e perché un investirore a lungo termine, dotato di intraprendenza e possibile propensione al rischio, potrebbe incrementare la propria esposizione sulle azioni UK. L’ulteriore requisito è chiaramente una buona dose di pazienza.