Identità delle Società Benefit: beneficio comune e valutazione d’impatto. La prima ricerca qualitativa in Italia

-

La prima ricerca qualitativa in Italia sul fenomeno Società benefit è a cura di Goodpoint srl ed è stata presentata ieri a Milano.

La società benefit è una società che persegue lo scopo di lucro creando al tempo stesso un beneficio che si ripercuote anche su altre categorie di soggetti, come dipendenti, fornitori, ambiente e società. E che garantisce parallelamente all’impresa una maggiore redditività. In Italia la finanziaria 2016 ha introdotto la qualifica giuridica di Società Benefit per le imprese: una previsione normativa unica a livello europeo che legittima e attribuisce valore a un modo di fare impresa non focalizzato solo sulla dimensione economica.

Nel nostro Paese le Società Benefit sono 2626 (tra queste aziende come Eni Plenitude, Danone, Eolo, Illy, Alessi etc ), il fenomeno è in crescita costante eppure manca ancora letteratura sul sistema: mancano dati e informazioni che possano generare un confronto, un framework preciso su cui fare affidamento, per poter mettere a sistema quello che si è imparato in questi anni e capire come progredire e fare meglio. Per questa ragione Goodpoint srl, società da anni impegnata al fianco delle aziende per aiutarle a mettere a fuoco il loro impatto sociale e nel percorso per acquisire la qualifica di Società Benefitha condotto e realizzato la prima ricerca italiana sul tema, i cui esiti sono stati presentati e discussi ieri sera, nel corso di un evento dedicato.

 “LIdentità delle Società Benefit: beneficio comune e valutazione d’Impatto”

La ricerca è nata sulla base dell’esperienza di Goodpoint come società benefit, che ha sperimentato su di sé le domande e le scelte che le SB affrontano. E si è posta immediatamente alcuni obiettivi:

  • tentare un’analisi ragionata del fenomeno complessivo delle Società Benefit oggi: caratteristiche, punti di miglioramento e elementi di forza da consolidare.
  • indagare la varietà di approcci alla Società Benefit e trasmettere la molteplicità di interpretazioni e scelte possibili.
  • raccontare la peculiarità delle sfide per i diversi profili di Società Benefit e facilitare la definizione di percorsi personalizzati a seconda delle ambizioni e delle caratteristiche dell’azienda.
  • offrire alle Società Benefit l’opportunità di vedere l’intero percorso con maggiore consapevolezza e coerenza: dalla definizione delle finalità di beneficio comune ai cambiamenti necessari nell’organizzazione, alle iniziative di impatto, alla rendicontazione.
  • permettere ad altre aziende di avvicinarsi al senso della Società Benefit e intraprendere questo percorso con maggiore facilità sfruttando le esperienze delle aziende che già hanno fatto questa scelta.
  • contribuire all’evoluzione del concetto stesso di Società Benefit e offrire spunti per il progredire della normativa.

La ricerca si è incentrata su due focus: da un lato ha analizzato 579 finalità di beneficio comune, su un campione rappresentativo in termini di dimensioni delle organizzazioni italiane; dall’altro ha messo in luce le modalità di valutazione e rendicontazione dell’impatto, analizzando 105 relazioni di impatto.

Sostenibilità, impatto, responsabilità

La nostra speranza – dice Nicoletta Alessi, Presidente di Goodpoint – per questa ricerca nata anche e soprattutto dalla nostra esperienza, è che possa essere di aiuto al “mondo” Società Benefit e lo porti a crescere, migliorare e creare una opportunità per dare una “casa” a tutte quelle imprese che non si riconoscono nel puro scopo di lucro. Le aziende, infatti, vivono un contesto complicato quando si parla di sostenibilità, impatto, responsabilità e fare ordine diventa una necessità. La nostra ricerca può essere utile tanto per chi vuole intraprendere questo percorso dall’inizio offrendo spunti e semplificazioni, quanto per chi già ha fatto la trasformazione a Società benefit e vuole capire meglio la direzione da prendere con la consapevolezza di non essere soli in questo percorso, ma di avere tante altre realtà con cui confrontarsi e condividere la strada”.

Quasi tremila imprese in Italia


“Le Società Benefit sono nate 7 anni fa e, sebbene il loro numero sia cresciuto enormemente giungendo alla soglia delle 3 mila imprese in tutto il territorio italiano, occorre ora lavorare per rafforzare ed evolvere il loro “assetto” mettendo a sistema l’esperienza che si fonda sul duplice scopo nel perseguire, oltre al profitto, finalità di beneficio comune. – 
dichiara Mauro Del Barba, Presidente di Assobenefit. Uno strumento come quello presentato oggi può diventare un utile riferimento per tutte le Società Benefit, e non solo, per contribuire a dare ulteriore solidità e identità a questa innovazione e portare avanti un’idea più concreta di beneficio comune e di impatto, a cui ispirarsi”.

HIGHLIGHTS DELLA RICERCA

I 5 profili delle società benefit

Grazie all’esperienza maturata negli ultimi anni e alla mappatura e suddivisione in cluster delle finalità di beneficio comune, sono stati delineati 5 profili per le SB:

  1. Committed to sustainability
    • Imprese che rendono vincolante e strategico l’impegno per la Sostenibilità per ridurre gli impatti negativi e massimizzare gli impatti positivi.
  2. Change Maker
    • Aziende che intendono risolvere in ottica sostenibile un problema di sostenibilità legato al core business o alla industry.
  3. Impact driven

    • La loro esistenza è vincolata a una missione molto specifica, in risposta a un problema sociale o ambientale
  4. Business with purpose
    • L’impresa è concepita come strumento per creare valore condiviso attraverso il suo core business.
  5. Impact Booster
    • Il Beneficio Comune di queste aziende sta nell’amplificazione dell’impatto positivo (o riduzione di quello negativo) di altre imprese

Dettagli sui risultati della divisione nei 5 profili

  • Circa 1/3 sono aziende che vivono il loro essere Società Benefit con un approccio ampio alla sostenibilità (38% Committed to sustainability)
  • 1/3 di aziende che integrano la loro ricerca di creazione di valore nel business (33% Business with purpose)
  • circa 1/3 aziende che legano in modo più saldo la loro creazione di valore al concetto di impatto, alcuni per perseguire una missione precisa di creazione di valore (9% impact driven), alcune per risolvere problemi legati al business o alla industry (8% change maker) e altri che vogliono generare impatto facilitando le altre realtà a farlo (12% impact booster)

Considerazioni qualitative della ricerca – esito del 1° focus

  • 1. La Società Benefit è un contenitore inclusivo
    • Non esiste un solo modo di intendere il Beneficio Comune.
    • Ciò che identifica le Società Benefit è fare dell’impatto uno scopo, ciò che le differenzia è l’approccio al concetto di impatto.
  • 2. La SB è (potenzialmente) per tutti
    • Non si tratta di pochi eroi che hanno la missione di salvare il mondo (29%), ma di imprese di qualsiasi settore e dimensione che scelgono di fare impresa per generare valore condiviso.
  • 3. Diversi approcci e dimensioni, diversi modelli di valutazione
    • E’ possibile misurare oggetti (così) diversi (solo) con strumenti standard?
    • La sfida è riconoscere, misurare e valutare la specificità del proprio impatto (ciò su cui si è fatta una specifica promessa agli stakeholder).

Le relazioni di impatto

Dall’analisi delle Relazioni di impatto, è emerso che:

  • Solo il 36% delle Società Benefit utilizza le Finalità di Beneficio come chiave di lettura delle attività svolte e dell’impatto generato nell’anno
  • Oltre la metà (56%) delle Società Benefit si limita a rendicontare le attività svolte, non l’impatto generato
  • Il 30% coinvolge gli stakeholder nella valutazione
  • L’87% si dà Obiettivi di miglioramento per l’anno seguente
  • 37% delle grandi Società Benefit integra il Bilancio di Sostenibilità e Relazione di impatto

Considerazioni qualitative della ricerca – esito del 2° focus

  • 1. Rispetto al beneficio comune
    • Rilevanza nel reporting inferiore rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare
    • Da migliorare la «misurazione»: pochi indicatori e poco coinvolgimento degli stakeholder
    • Osservazione dell’impatto molto poco presente
  • 2. Rispetto agli obiettivi
    • Per una valutazione consapevole, utile definire indicatori per gli obiettivi
  • 3. Sulla rendicontazione di sostenibilità
    • In vista delle evoluzioni normative, indispensabile definire un approccio base alla rendicontazione, in grado di integrare i diversi strumenti di reporting.

Photo credits: kaleidico-3V8xo5Gbusk-unsplash