La funzione della pensione di cittadinanza

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L’Inps ha pubblicato l’Osservatorio statistico su reddito e pensione di cittadinanza con statistiche aggiornate al 7 gennaio 2020. 1,6 milioni di nuclei familiari hanno presentato una domanda di Reddito/Pensione di Cittadinanza all’ente previdenziale IN 1,1 milione (67%) sono state accolte, 88 mila (5%) sono in lavorazione e 457 mila (28%) sono state respinte o cancellate.

Le regioni del Sud e delle Isole, con 911 mila nuclei (56%), detengono il primato delle domande pervenute, seguite dalle regioni del Nord, con 463 mila nuclei (28%), e da quelle del Centro con 268 mila nuclei (16%). La regione con il maggior numero di nuclei percettori è la Campania (19% delle prestazioni erogate), seguita dalla Sicilia (17%), dal Lazio e dalla Puglia (9%); nelle quattro regioni citate risiede il 55% dei nuclei beneficiari.

Secondo quanto affermato dal professore Tridico in commissione Finanze del Senato il reddito di cittadinanza porta una riduzione di 0,7 punti dell’indice Gini che misura la diseguaglianza dei redditi.

Ma cosa è a cosa serve la pensione di cittadinanza ?   Si tratta di una misura previdenziale che si pone come sostegno al reddito di chi gode di un trattamento pensionistico molto basso. Beneficiari sono i pensionati con più di 65 anni e solo se facenti parte di un nucleo familiare tutto di ultra 65enni. Si tratta di un contributo di “housing support e sostegno al reddito”.

Una quota è infatti destinata al costo dell’abitazione ed un’altra sarà finalizzata alla integrazione del tenore di vita. I requisiti economici peculiari sono rappresentati da un ISEE non superiore a 9.360 euro e un reddito di 7560 euro l’anno.  Il limite della integrazione è individuata nella “soglia di povertà” di 780 euro al mese suddiviso in un’integrazione al reddito fino a 7.560 euro l’anno (630 al mese) se single e di 882 euro nel caso di coppie e una quota per l’affitto o il mutuo da 150 euro (1800 euro annui).

Valgono gli stessi paletti del reddito di cittadinanza valutando cioè la disponibilità di un patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, inferiore a 30 mila euro e di una disponibilità finanziaria inferiore ai 6 mila euro (soglia aumentata di 2 mila euro per ogni componente ulteriore della famiglia fino ad un massimo di 10 mila euro).

Si pondera poi nella valutazione anche il possesso di auto (autoveicoli immatricolati per la prima volta nei sei mesi antecedenti la richiesta della prestazione e non superiori ai 1.600 centimetri cubi di cilindrata a prescindere dall’anno di immatricolazione) moto e imbarcazioni (il limite è 250 centimetri cubi, non immatricolate nei due anni antecedenti la richiesta del sussidio).