Una cura ricostituente per le valute dei Mercati Emergenti

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Gli sviluppi positivi sul fronte dei vaccini stanno finalmente tracciando una via per uscire dalle restrizioni imposte da Covid-19 e offrendo agli investitori obbligazionari la possibilità di trovare valore tra le valute dei Mercati Emergenti.

Fondamentali

I recenti sviluppi sui vaccini hanno stimolato i mercati e presentato agli investitori la prospettiva di una società post-pandemia. Nonostante i timori a breve termine sull’aumento dei contagi in alcuni Paesi, la propensione al rischio dovrebbe rimanere solida nel medio-lungo termine, a tutto vantaggio dei prodotti a spread. Il successo di altri vaccini potrebbe avere risvolti particolarmente positivi per i Mercati Emergenti: il vaccino di AstraZeneca dovrebbe essere distribuito più ampiamente in tutto il mondo, con preordini molto più consistenti da parte dei Paesi Emergenti rispetto a quanto accaduto con altri vaccini. Se il vaccino AstraZeneca si rivelerà efficace, i Mercati Emergenti ne trarranno vantaggio, poiché finora sono stati più vulnerabili sotto il profilo della salute pubblica e alcune economie emergenti (come Thailandia, Perù e Sudafrica) sono sensibili ai viaggi e all’attività turistica. Un rafforzamento della crescita globale dovrebbe inoltre portare a una ripresa dei commerci globali e sostenere i prezzi delle materie prime. L’altro fattore di supporto fondamentale per i Mercati Emergenti sono le politiche accomodanti delle Banche Centrali, che mantengono ancorati i tassi di riferimento, e il fatto che tali politiche siano coerenti con quelle espansive adottate dagli istituti centrali dei Mercati Sviluppati.

Valutazioni quantitative

Nel complesso dei Mercati Emergenti, una potenziale opportunità in termini di valutazioni è offerta dal segmento delle valute, che sembra molto conveniente rispetto alla performance di altri settori da marzo. Azionario, credito dei Mercati Sviluppati e debito dei Mercati Emergenti in valuta forte sono tutti tornati in territorio positivo. Le obbligazioni in valuta locale dei Mercati Emergenti hanno registrato una flessione dello 0,77% su base total return, ma il rendimento di carry e prezzi si è attestato a un rispettabile 6,83%: il rendimento totale negativo è interamente imputabile alla componente valutaria, in calo del 7,16%. La selettività è fondamentale, data la differenziazione dell’indice, ma le valute dei Mercati Emergenti potrebbero rappresentare un’opportunità, alla luce soprattutto del miglior rendimento offerto rispetto ai Mercati Sviluppati.

Fattori tecnici

Finora, a novembre, quasi USD 750 milioni sono confluiti nei fondi in valuta locale dei Mercati Emergenti. Di recente, conducendo alcuni sondaggi tra gli investitori abbiamo anche osservato un significativo incremento del posizionamento sulle valute sia nel debito che nelle azioni dei Mercati Emergenti, a indicare una forte domanda per questa classe di attivo più in generale. Sebbene valga sempre l’avvertimento di controllare costantemente che le valute emergenti non vadano in ipercomprato, oggi persistono importanti fattori tecnici di supporto. La caccia globale al rendimento non è scomparsa: un’enorme quantità di attivi si trova tuttora nei fondi del mercato monetario (attualmente pari a USD 4.300 miliardi, a fronte dei USD 3.600 miliardi d’inizio 2020). Inoltre, riteniamo che potrebbero esserci investitori internazionali, come i gestori di strategie senza vincoli e multi asset, che hanno maggiori possibilità di rafforzare le proprie posizioni nei Mercati Emergenti.

Cosa significa per gli investitori obbligazionari?

I costanti progressi verso la creazione di più vaccini, che riporta la speranza di rivedere viaggi e turismo tra le attività di una vita normale, dovrebbero favorire le economie dei Mercati Emergenti. Per gli investitori in cerca di nicchie di valore, le valute dei Mercati Emergenti potrebbero costituire un’area su cui concentrare la ricerca. Alla luce delle robuste dinamiche della domanda attuale e dell’onnipresente fattore tecnico favorevole della caccia globale al rendimento, i titoli che hanno corso meno del 2020 potrebbero trasformarsi in opportunità interessanti nel 2021.