L’amore per la libertà ha un solo nome, partecipazione autentica

-

L’amore per la libertà –

— di Lucia LoPalo

Veniamo dall’epoca del terrore, spaventati e attoniti, reduci non troppo sicuri da una pandemia mondiale colmi di incertezze e ci ritroviamo catapultati nello spettro della terza guerra mondiale e della recessione economica a colpi di bollette del gas e di pane quotidiano.

Siamo a lavorare in fabbrica, a insegnare a scuola, lottiamo ogni giorno per i nostri sogni e le nostre certezze, vivendo la vita nel mare magnum di un paese meraviglioso ma maltrattato. L’ansia della nostra vita cristiana si scontra quotidianamente con l’ideologia dominante che organizza la nostra esistenza costellata da un panteismo che uniforma e cristallizza un umanesimo tritato e digitalizzato.

Uno spazio di massificazione

Oggi ci rendiamo conto di come ciò che ci circonda sia uno spazio di massificazione e conformismo in tutte le sue manifestazioni, questa uniformità madre dell’oppressione, che la storia insegna quanto sia deriva di vecchie ideologie pericolose; in noi tutti c’è un desiderio crescente di una società nuova, espressione e liberazione dell’uomo, protagonista e portatore sano di vita. Una comunità autentica, che non accetta finte promesse di politici, ma brama il respiro di un’esistenza e una vivacità più umana.

Il nostro tempo, sotto una bandiera libertaria, ci offre una società caratterizzata dall’appiattimento e dalla scomparsa dei tradizionali valori cristiani ed umani. Nella sua offerta in technicolor si è perso il gusto dell’unità tra uomini diversi, dell’amicizia e della “compromissione” personale nella ricerca del bene comune, della collaborazione che non sia strumentalizzazione opportunistica, del dialogo e del confronto che non siano prevaricazione o rinuncia della propria identità. Sempre più, vediamo imposta sulle persone una sola dimensione, una sola verità, una sola realizzazione, quella ufficiale, quella scelta dai detentori del potere e dei mezzi di informazione.

Di pari passo l’animo dell’uomo annichilito perde quella voglia di fare, di creare di esprimersi, di cercare, che da sempre caratterizza il genio umano.

Il gusto della cultura

Si è smarrito il gusto della cultura, la cultura della bellezza viene massificata e ridotta a materiale ad uso e consumo, un campo di battaglia di competenti sempre più settoriali e sempre più astratti.

Dietro questa massificazione, il cuore dell’uomo batte e spinge. Batte e si ribella. Germoglia un seme, che, come un fiore sull’asfalto, cresce, e ci impone un sentimento nuovo ma antico. Un seme instillato nel codice genetico umano, che rende insopportabile una politica fatta solo di mediazioni, di compromessi, di trattative, di apparente diplomazia.

Una politica di piccolo cabotaggio gestita sempre dalle stesse facce di chi per giunta si designa come condottiero depositario della volontà popolare.

Donne e uomini che si ribellano a questo diktat politico, divenuto nauseabondo tanto da far defilare la gente dall’esprimere il diritto al voto come inutile, diritto conquistato dei nostri nonni a colpi di mortaio. Siamo contro questo modo di far politica, che ci mortifica, avvilisce ed estranea dalle battaglie e dai confronti, impedisce al popolo di essere protagonista, consapevole attivo e critico delle trasformazioni sociali.

Nuove forme politiche

Ora è il tempo di cogliere il bisogno collettivo di nuove forme politiche, di una nuova ed autentica partecipazione, il bisogno di individuare nei soggetti popolari il “nuovo soggetto” del fare politica del nostro paese.

Ora è giunto il momento, senza mediazioni, di superare nei fatti contrapposizioni e divisioni tra cattolici e cattolici, cattolici e laici, divisioni con minoranze etniche e culturali e con altre espressioni autenticamente popolari. È il tempo dell’unità.

Perché al di là di ciò che ciascuno legittimamente riesce a costruire per sé e che per sua natura è differente da gruppo e gruppo, unico è il contesto in cui viviamo. Ora siamo chiamati a lottare e crederci. A lottare per un autentico incontro, fatto d’amore per la libertà effettiva di essere sempre se stessi, l’amore per la cultura, il gusto del vivere una vita che sia degna della nostra autentica umanità.