Qualche dubbio sui dati statistici ufficiali?

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Sul sito www.glistatigenerali.com a firma di Silverio Allocca, laureato in Fisica teorica, appassionato di storia moderna e contemporanea, geopolitica, economia e finanza, è comparso un circostanziato articolo molto interessante, che tratta un aspetto inquietante del mondo dei dati statistici ufficiali, quelli che ad esempio sono diffusi in Italia dall’Istat.

Persino negli Stati Uniti, che sono il Paese che soffre maggiormente della congiuntura attuale, con un aumento enorme della miseria, della violenza ecc. i dati delle agenzie di statistica indicano tutti tempi radiosi. Com’è possibile?

Riportiamo qui i punti salienti del bell’articolo di Silverio Allocca: chi lo desidera trova qui il link all’intero pezzo intitolato “Il coniglio nel cappello”.

Le critiche ai dati statistici ufficiali

Le critiche nei confronti delle agenzie di statistica di tutto il mondo crescono e la gente, ormai, la pensa come Winston Churchill, che diceva di credere solo alle statistiche che lui aveva falsificato personalmente …

La bomba è scoppiata il giugno scorso quando il Presidente della Confindustria Carlo Bonomi ha sferrato un duro attacco all’Istat, reo (a suo dire) di aver ‘abbellito’ le statistiche sull’andamento dell’economia per compiacere il Governo: “La cosa che inizia un po’ a stupirmi è la revisione dei numeri, perché non vorrei che qualcuno iniziasse a raccontarci che sta andando tutto bene” – una frase sibillina che ha costretto l’Istituto a replicare immediatamente, anche se senza nominare mai Bonomi.

Il metodo di calcolo

La questione è centrale in questo momento, afferma Silverio Allocca, anche se questo non emerge dal dibattito civettuolo ed inconsistente tra i partiti: se l’Istat ha truccato i dati per migliorare l’immagine pubblica del governo Draghi, ora che quelle previsioni si scontrano con la realtà, qualsiasi governo che entri in carica nell’autunno 2022 si troverà a fronteggiare una figuraccia di cui è corresponsabile solo per aver precedentemente taciuto, probabilmente per ignoranza e cronica impreparazione, la creazione di questo problema. Avrebbero dovuto accorgersene: il trucco c’è, ma non si vede – poiché non sono i numeri ad essere truccati, ma il metodo con cui sono calcolati. Questo non cambia nulla all’intoccabilità dell’Istat, che è parallela all’intoccabilità della BDI tedesca o del MEDEF francese.

L’analista economico Luca Paolazzi in proposito commentava: “Esiste un codice comportamentale che impone ai rappresentanti dell’istituzione maltrattata di rimandare al mittente il fango [www.unisalento.it]. Questo criterio di contabilizzazione legalizza alcuni ‘trucchi’ contabili, come spiegato dal Sistema Europeo dei Conti Nazionali e dall’Handbook for measurement of the non-observed economy dell’OCSE: le cifre pubblicate dagli istituti di statistica non sono il disegno della realtà, ma un calcolo di probabilità talmente esatto che, se lo si usasse per volare tra Londra e Berlino, si atterrerebbe a Lisbona: i dati ufficiali sono stime, ed i dati delle stime sono praticamente arbitrari, e possono essere cambiati a seconda dello scopo che si vuole ottenere – poiché l’essere umano adora la semplificazione, e se c’è una fonte ufficiale che certifica che uno più uno faccia tre, come nella Animal Farm di George Orwell, che sia.”

Come si raccolgono i dati

I dati vengono calcolati, fondamentalmente, prendendo le cifre esatte delle entrate dell’IVA, e moltiplicandole per un numero arbitrario che presuppone una certa percentuale di evasione fiscale. Questo perché le cifre dell’IVA, per esempio, non tengono conto dell’economia sommersa, che non è empiricamente quantificabile, eppure esiste ed ha degli effetti sul sistema economico nazionale e globale. Non parliamo di economia criminale, ma di attività assolutamente legali che sfuggono alle capacità di conteggio degli uffici nazionali di statistica. A queste poi si aggiunge anche l’economia criminale.

In questo spregiudicato calcolo del PIL non vengono valutati i danni economici derivanti dalla corruzione e dal pizzo (ed altri tipi di estorsione) che causano a fine semestre risultati peggiori. Come colmare i buchi? Con l’aumento della pressione fiscale.

Di cosa parliamo?

In Italia si calcolava che tra l’11% ed il 16% del PIL (tra i 190 ed i 250 miliardi di Euro) fosse legato al settore criminale (dati del 2014). Il traffico degli stupefacenti renderebbe circa 60 miliardi di Euro all’anno, di cui 24 di guadagno netto: cifre spaventose. Eppure, in qualche modo, queste cifre così imponenti devono essere calcolate ed inserite nella valutazione generale della congiuntura di un’economia nazionale: “Nell’attesa di capire come si possa riuscire a costruire e applicare metodi di rilevazione e di calcolo omogenei e credibili – commenta il sito www.lavoce.infouna strada semplice e immediata che la nuova metodologia ci consegna per far aumentare contabilmente il PIL c’è: investire in ricerca e sviluppo”.

Istat. Gli obiettivi Stat2015

Nel campo della produzione statistica, l’innovazione costituisce l’asse portante del Programma pluriennale Stat2015 che – disegnato dall’Istat in linea con le raccomandazioni europee e con il memorandum di Wiesbaden sul nuovo disegno delle statistiche sociali – mira ad aumentare l’efficienza del sistema statistico e la sua capacità di dare risposta alle esigenze degli utenti (…). Il processo di innovazione innescato ha natura sistemica, ed è alla ricerca costante di soluzioni tecnologiche e metodologiche volte a consolidare e innovare ulteriormente i risultati raggiunti, implementando e condividendo strumenti e metodi generalizzati, concetti, definizioni e classificazioni, e mettendo a punto infrastrutture tecnologiche comuni ai diversi processi produttivi.

EU-SILC (Indagine europea sui redditi e le condizioni di vita delle famiglie)

Il progetto ha sostituito l’European Household Panel Survey (ECHP), condotto tra il 1994 ed il 2001: al contrario di ECHP, che rappresentava uno strumento rigido e le cui articolazioni venivano stabilite in sede europea, il regolamento EU-SILC lascia ai singoli Paesi alcuni margini di flessibilità rispetto all’impiego di differenti fonti di dati (indagine campionaria/archivi), al periodo di riferimento del reddito (fisso/mobile), alla modalità di raccolta delle informazioni sui redditi lordi (indagine/archivi/micro-simulazione) e alla struttura dei questionari nazionali.

Insomma… “Ogni Paese falsifica i propri dati secondo la convenienza dettata dal proprio governo” commenta Eleonora Clerici dell’Università di Roma in un suo lavoro “il che crea un’immagine distorta della realtà oggettiva che, a sua volta, crea ingiustizia sociale, mina la libertà di scelta e persino la dignità umana”.

Qualche dato scricchiola

L’Istat sostiene che nel 2021, dopo un anno veramente duro, dovuto al lockdown per il Covid-19, i consumi delle famiglie avrebbero raggiunto la ragguardevole media mensile di 2437 Euro (+4,7% rispetto all’anno precedente). Secondo le attuali valutazioni, nel corso del 2022 la crescita del valore “consumi” sarà ancora più impressionante (oltre il 9%), ed il motivo è ovvio: l’esplosione dell’inflazione dovuta all’aumento vertiginoso delle bollette energetiche e dei costi dei prodotti alimentari, dovuti alla guerra in Ucraina ed al peggioramento dei mutamenti climatici. Sembra un dato positivo, ma non lo è, perché corrisponde ad una diminuzione del benessere ed un aumento dell’indebitamento dei cittadini – due parametri che nei dati Istat non compaiono.

La Confcommercio commenta i dati non con entusiasmo, ma con preoccupazione. In un suo documento sottolinea il carattere eccezionale assunto dai consumi obbligati rispetto ai cosiddetti consumi commercializzabili: la gente non spende di più perché vuole, ma perché è obbligata a farlo, a prescindere dalla quantità di salario disponibile, cosicché la spesa relativa ai consumi obbligati ha raggiunto ben il  43% del totale.

La situazione politica

La domanda che si pone Silverio Allocca in chiusura del suo articolo è: “In che modo tutto ciò influenza il voto degli elettori?
Ma questo aspetto esula dal tema dei dati statistici cha abbiamo voluto affrontare grazie alla lucida analisi di Silverio Allocca. Chi lo desidera può proseguire la lettura qui al link originale.

Ringraziamo www.glistatigenerali.com per aver concesso a LMF la riproduzione dei punti salienti.