Energy saving: l’importanza della diagnosi energetica e il quadro normativo di riferimento

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di Marco Merlo Campioni, CEO di save NRG

 

La diagnosi energetica è “una procedura sistematica mirata a ottenere un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio o un gruppo di edifici, di un’attività o impianto industriale o commerciale o di servizi pubblici o privati, a individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico”. Questo è ciò a cui fa riferimento il Decreto Legislativo 141/2016 che, ad integrazione del DL del 4 luglio 2014, sancisce l’obbligo di effettuare un Audit Energetico per:

 

  • Grandi Imprese: Organizzazioni che occupano più di 250 persone, il cui fatturato supera i 50 milioni di euro annuale o il cui totale di bilancio annuo supera i 43 milioni di euro.
  • Imprese energivore (a forte consumo di energia): Organizzazioni (Art. 2 del D.M. 5/4/2013) che consumano almeno 2,4 GWh di energia complessiva, ed il cui rapporto tra costo effettivo dell’energia utilizzata ed il valore del fatturato non sia inferiore al 3,0 %.

Sono esenti dall’obbligo di invio periodico (ogni 4 anni) della Diagnosi Energetica, le Organizzazioni che non rientrano all’interno della classificazione di Grandi Imprese o di Aziende Energivore e le Imprese certificate EMAS, ISO 50001 e/o EN ISO 14001 con una Diagnosi Energetica conforme a quanto riportato dall’Allegato 2 del D. Lgs. 102/2014.

Recependo le direttive europee sull’efficienza energetica (2012/27/UE e UE 2018/2002), con la diagnosi energetica si è definito il ruolo strategico dell’efficientamento energetico nei settori industriali, individuando gli strumenti idonei per il raggiungimento degli obiettivi europei previsti anche dal recente Green Deal.

Le operazioni di diagnosi energetica sono finalizzate a rilevare la quota reale di energia elettrica o termica che viene consumata da una specifica linea produttiva, e a fornire anche informazioni su quanto il relativo impianto, di riscaldamento o di illuminazione, “pesi” sul fabbisogno energetico complessivo di un dato immobile: in questo modo l’impresa potrà, quindi, aumentare la propria efficienza energetica attraverso investimenti mirati. Tale diagnosi, non fornisce solo preziose informazioni sui consumi energetici e sui possibili interventi per tagliare i costi in bolletta, ma anche idee per migliorare l’intero processo produttivo, la competitività delle imprese e la sostenibilità ambientale dei processi.

A corroborare l’utilità dello strumento di analisi c’è la riconferma, nella Legge di Bilancio 2022, del Piano Transizione 4.0 che dà la possibilità, alle imprese, di sostenere gli investimenti in tecnologie per l’efficientamento energetico usufruendo di un incentivo sottoforma di credito di imposta. L’orizzonte temporale previsto per beneficiare della misura va dal 2022 al 2025, prevedendo una ridefinizione delle aliquote a partire dal 2023. Questa azione fa emergere un dato interessante su cui tutti noi, imprenditori e cittadini, dovremmo riflettere: l’efficienza energetica è necessaria per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione previsti dal Green Deal ma non solo. È un’azione fondamentale per organizzare le risorse energetiche in modo produttivo ed economicamente sostenibile. La crisi energetica in corso e i problemi causati dalla siccità e dal climate change ci dimostrano il rapporto simbiotico tra l’efficienza e la sostenibilità: lavorare su entrambi è l’unico modo per garantire la continuità e la competitività del nostro sistema produttivo.