Greenwashing. ESMA implementa le regole di denominazione dei fondi ESG

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Solo il 18% dei fondi dell’articolo 8 manterrebbe la denominazione “sostenibile” nelle proposte di nuove regole che l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), nell’intento di proteggere gli investitori e reprimere il greenwashing, si appresta ad introdurre a proposito di come i gestori patrimoniali dovrebbero denominare i propri fondi ESG. Nella bozza delle linee guida pubblicata venerdì, l’autorità di regolamentazione dei mercati finanziari europei ha affermato di voler “affrontare qualsiasi uso improprio” del regolamento sulla divulgazione di finanziamenti sostenibili (SFDR) che è stato utilizzato come “potente strumento di marketing” dai gestori patrimoniali.

Le linee guida

Secondo le proposte, i fondi etichettati ESG dovrebbero avere una soglia di investimento sostenibile dell’80%, mentre i fondi etichettati come sostenibili dovrebbero avere almeno il 50% investito in modo sostenibile. Il regolatore ha affermato che le soglie si baseranno sulla definizione di investimenti sostenibili ai sensi del SFDR. Inoltre, ai fondi che utilizzano criteri di esclusione si applicheranno “garanzie minime”, mentre saranno applicate ulteriori considerazioni per i fondi indicizzati e ad impatto.

“Con questa consultazione, l’ESMA continua a dare la priorità alla promozione della trasparenza e alla lotta al rischio di greenwashing come identificato nella strategia dell’ESMA e nella tabella di marcia della finanza sostenibile”, ha affermato Verena Ross, presidente dell’ESMA.

“L’obiettivo è garantire che gli investitori siano protetti da affermazioni di sostenibilità infondate o esagerate, fornendo al contempo ai gestori patrimoniali criteri chiari e misurabili per valutare i nomi dei fondi, inclusi ESG o termini relativi alla sostenibilità”.

Il feedback del settore

L’ESMA sta cercando di verificare il feedback degli operatori del settore sulle linee guida entro febbraio 2023, con l’obiettivo di rendere operative le nuove regole tre mesi dopo aver analizzato l’orientamento delle risposte. Le nuove regole avranno un impatto maggiore sul modo in cui i fondi sono classificati in SFDR, con i fondi che probabilmente dovranno cambiare nome o migliorare la loro strategia nel tentativo di soddisfare i nuovi requisiti.

L’analisi di Morningstar

L’analisi di Morningstar sulle proposte dell’ESMA, come abbiamo accennato, ha rilevato che solo il 18% dei fondi dell’articolo 8 “verde chiaro” sarebbe idoneo a utilizzare la parola “sostenibile” nel nome del fondo. Questo sale all’80% per i fondi dell’articolo 9 “verde scuro”. La consultazione arriva in un momento critico per i fondi di investimento sostenibili in Europa prima dell’introduzione del “livello 2” di SFDR a gennaio.

La correttezza delle prove

Antonio Barattelli, capo dell’unità di gestione degli investimenti dell’ESMA, ha dichiarato: “L’ESMA ritiene che quando nel nome di un fondo vengono utilizzati termini ESG o relativi alla sostenibilità, ciò dovrebbe essere supportato in modo materiale da prove di caratteristiche o obiettivi di sostenibilità che si riflettono in modo corretto e coerente negli obiettivi e nella politica di investimento del fondo.”

I gestori patrimoniali hanno rapidamente declassato i propri ETF dall’articolo 9 all’articolo 8. BlackRock, UBS Asset Management e Invesco hanno tutti annunciato il declassamento dei loro ETF Paris-Aligned (PAB) e Climate Transition Benchmark (CTB) all’inizio di questo mese.

La scorsa settimana, l’Autorità europea di vigilanza (ESA) ha lanciato un invito a presentare prove per comprendere meglio il livello di greenwashing lungo la catena del valore degli investimenti sostenibili.