Gli extraprofitti delle banche nell’occhio del fisco

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Cambiano i margini di interesse: la redditività delle banche è sensibilmente aumentata nel 2022 e prevedibilmente lo sarà anche nel 2023. Secondo il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti “per effetto di un rapido adeguamento alle decisioni di politica monetaria della Bce degli interessi sul credito erogato alla clientela, che non sta trovando un altrettanto solerte adeguamento degli interessi riconosciuti alla clientela sulla raccolta”.
Il ministro ha affermato tre settimane fa alla Camera che “il Governo non trascurerà la situazione”. Sull’ipotesi di una possibile tassa sugli extraprofitti delle banche, Gianluca Garbi, amministratore delegato di Banca Sistema, ha affermato di non auspicare un intervento del Governo.

“Impressionanti i dati sui primi 15 istituti di credito” titola Affari Italiani. “Si tratta di circa 6 mld di utili netti in appena tre mesi, il dato è relativo al solo periodo gennaio-marzo 2023, quasi triplicando i 2,2 miliardi di utili ottenuti nel primo trimestre del 2022″.

Gli extraprofitti

Gli extraprofitti per le banche non esistono”. Lo dice il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, recentemente intervistato da Francesco Spini per La Stampa, di fronte all’eventualità di una nuova tassa che colpisca i super-utili mostrati dagli istituti negli ultimi bilanci

E Antonio Patuelli cita i grandi maestri: “Avendo letto i fondamentali dell’economia, mi vengono in mente Luigi Einaudi e il direttore della Stampa giolittiana, Alfredo Frassati. Questi signori avevano perfino in famiglia il libro dei conti fatto di attenzione millimetrica alla spesa, ponderazione, niente sprechi, investimenti. Ma non ho mai trovato il concetto di extraprofitto. E infatti non esiste”.

Forse sono i 6 miliardi di utili delle banche, raddoppiati grazie ai tassi della Bce? continua l’intervistatore. “Non sono raddoppiati” risponde Patuelli “anche perché le banche non sono sei, sono cento. Se lo dimenticano molti, adesso. Quando c’erano le difficoltà, la cosa era ben presente. In questi 10anni, in parte di tassi zero in parte di zero virgola, in Italia ci sono state 12 crisi bancarie, causate da molteplici fattori inclusi errori che non nego. Istituti di tutte le taglie: piccoli, medi, grandi. Una sola banca è stata salvata con denaro pubblico (il Monte dei Paschi, ndr), le altre sono state tutte a carico delle banche concorrenti, inclusa una, la Popolare di Bari, che sarebbe poi andata allo Stato”.
Si sta appellando a una sorta di riconoscenza?Cosa c’è scritto nel Testo unico bancario del 1994? Le banche sono imprese. Ma sono le sole che devono salvare le concorrenti che vanno male. Unico caso tra tutti i settori. Se quando vanno male gli azionisti, che sono milioni, ne sopportano l’onere, perché mai quando vanno bene dovrebbero configurarsi gli extraprofitti, un concetto che non esiste, e devono essere sempre colpiti gli azionisti?”.

L’Europa

E’ da mesi che aleggia in Europa il fantasma della tassazione degli extraprofitti. Il 14 settembre scorso, durante il discorso annuale sullo Stato dell’Unione Europea al Parlamento Europeo, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha accennato alle proposte della Commissione per contrastare l’aumento del prezzo del gas e dell’energia elettrica. “Per superare la crisi energetica, l’Europa ha bisogno non solo di una soluzione rapida, ma di un cambiamento di paradigma, di un salto nel futuro”.  Sembra che il passo ad altri mercati come quello bancario non sia poi così lontano nelle strategie internazionali.