La domanda di prestiti cala. Il rapporto ABI di aprile indica il clima di incertezza

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—- di Francesco Megna — 
Finanziamenti  azzerati ad aprile nel nostro Paese. Il dato peggiore dal 2016. Secondo l’Associazione Bancaria Italiana, è la conseguenza dei recenti aumenti dei tassi da parte della Banca Centrale Europea. Torna poi a crescere l’inflazione che a causa di un nuovo rincaro dei beni energetici,  ad aprile registra un aumento dello 0,5% mensile e dell’8,3% su base annua da + 7,6% del mese precedente. Secondo quindi il rapporto ABI di Aprile rimangono invariati i prestiti a imprese e famiglie, mentre nel mese precedente erano cresciuti dello 0,4%, (-1% i prestiti alle imprese + 1,9% quelli alle famiglie). La domanda di prestiti cala, secondo l’ABI, in maniera generica sia per l’effetto dei tassi alti ma anche per il clima di incertezza, nonostante un PIL in crescita. Crescono invece i finanziamenti a breve termine , destinati al finanziamento del circolante. Occorre, sempre secondo l’ABI, una politica monetaria attenta si all’inflazione ma senza eccessi proprio al fine di evitare ripercussioni negative sull’economia.

L’inflazione

Con un’inflazione così alta i risparmiatori valutano prodotti a maggio rendimento e abbandonano la liquidità parcheggiata sui conti correnti delle banche. Sempre secondo le stime ABI ad Aprile i depositi calano del 3,7% mentre le obbligazioni registrano una crescita a due cifre (10%). il sistema ha 1.400 mld circa di liquidità inerme, dei quali 800 mld delle famiglie, giacenti sui conti correnti con una remunerazione media dello 0,26%. Un tesoro che deve trovare la possibilità di essere impiegato  per la crescita del sistema Italia. Anche il quadro fiscale, la cui potenziale riforma è tornata di recente  tra i temi di confronto , rappresenterebbe un driver determinante  per una maggiore semplificazione e quindi capacità attrattiva da parte delle soluzioni di investimento professionali.

La sostenibilità

Tra le tematiche  anche quello della spinta verso la sostenibilità, che sta modificando  il settore dei servizi finanziari. Tra il 2016 e il 2021, gli asset globali rivolti a investimenti sostenibili sono cresciuti del 19% su base annua, superiore al tasso di crescita del risparmio gestito in generale. Tornano ad infiammarsi i prezzi al consumo trascinati dal rincaro dei beni energetici con un aumento mensile dello 0,4%. La dinamica dei prezzi dei beni energetici non regolamentati registra un aumento mensile del 2,3% contro un -3,9% di Marzo. Rallenta invece la dinamica dei prezzi riferibili ai prodotti che vanno dagli alimentari ai prodotti per la casa e la cura della persona , passati dal + 12% di Marzo al +11% circa di Aprile. Ma non è sufficiente a contrastare il rialzo dell’inflazione cresciuta del 14% in due anni.