Prospettive delle locazioni per gli immobili a destinazione commerciale

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Durante il primo semestre dell’anno 2020 gli immobili a destinazione commerciale hanno raggiunto una percentuale pari al 3,3% di rendimento e per il 2021 le prospettive sono quelle di una crescita abbastanza notevole.

Il settore retail è stato una dei settori più colpiti dalla crisi dovuta alla pandemia insieme al settore alberghiero essendo in primo luogo i due comparti che hanno subito più restrizioni durante il lockdown. Parlando di dati tangibili, la perdita registrata in Europa è stata del 30% mentre in Italia 25%. Fortunatamente, però, già da questi due primi mesi del 2021 si nota una leggera ripresa destinata a diventare un grosso balzo in avanti e a portare grossi risultati già alla fine della prima metà dell’anno. Non bisogna negare, inoltre, che le previsioni si basano su delle ipotesi vista l’incertezza della situazione che stiamo vivendo tutt’oggi.

Le prospettive riguardano tutto il settore immobiliare che, dopo il duro periodo che ci siamo appena lasciati alle spalle, tenta la ripresa e rende protagonista ancora una volta il capoluogo lombardo Milano. Secondo il report di Word capital group, nota società di intermediazione e consulenza immobiliare italiana, sarà proprio Milano ad emergere in una visione futura dello scenario post Covid 19. Le vie principali, o meglio definite “High Street” saranno quelle più richieste dai locatori e dagli investitori.

Andamento settore immobiliare commerciale nel 2020

Come anticipato, durante i primi sei mesi dello scorso anno si è registrato un calo notevole, ma il settore commerciale ha risposto alle difficoltà portando avanti iniziative che hanno favorito la veloce ripresa. È inevitabile che ci sia una grande differenza di dati tra l’anno 2020 e l’anno 2019: mentre, infatti, nel primo semestre del 2020 il volume degli investimenti sugli immobili commerciali si aggirava intorno ai 6,7 miliardi di euro, nello stesso periodo del 2019 il volume di investimenti sugli immobili commerciali era in più del 27%.

Le uniche attività commerciali che hanno subito meno il duro colpo della pandemia sono state quelle indispensabili come quelle appartenenti al settore alimentare o riguardanti gli acquisti per a casa. A subire un impatto negativo sono stati, invece, gli immobili commerciali delle città turistiche causato, appunto, dai quasi inesistenti flussi turistici e dall’impossibilità di viaggiare. Per quanto riguarda le boutique delle strade periferiche, invece, l’impatto è stato forte ma il ritorno alla normalità sarà rapido grazie all’esigua dimensione degli store e alla clientela fedele.

Il 2020 si è chiuso con un volume di 8,8 miliardi di euro di investimenti commerciali, registrando un calo del 29% rispetto il 2019 che è stato un anno da record con i suoi 12 miliardi di investimenti di immobili commerciali.

Garanzie verso la ripresa degli immobili commerciali

Ad aumentare ancor di più le probabilità di ripresa saranno alcuni fattori fondamentali per rispondere adeguatamente alle esigenze della situazione difficile in cui ci troviamo. Gli immobili commerciali dovranno essere in grado di garantire il distanziamento sociale, una sanificazione costante degli ambienti, ingressi limitati, tempi d’attesa non troppo lunghi e spazi ampi e arieggiati. Si assisterà, infatti, a grossi cambiamenti nella strutturazione degli spazi e nuove modalità di progettazione. La garanzia principale per il ritorno alla normalità, però, è che la campagna vaccinale avviata un po’ di tempo fa vada a buon fine. L’anno 2021 è appena cominciato e non si può negare che il primo semestre risulta essere un pò complicato, ma di contro gli investitori sono abbastanza ottimisti e non si faranno di certo initimidire dalla situazione. Le previsioni sono comunque confortanti per gli immobili commerciali così come il settore alberghiero, quello residenziale e quello logistico. Sono tutti settori pronti al rimbalzo che in modo lento e graduale li potrà riportare nell condizioni iniziali nei prossimi 3/ 5 anni.

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