La presidente della Bce, Christine Lagarde, conferma di lasciare i tassi invariati

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L’inflazione dei servizi è elevata e l’inflazione complessiva “probabilmente rimarrà al di sopra dell’obiettivo nel prossimo anno”. Così dichiara la Bce. Le incertezze legate ai cambiamenti climatici estremi e ai conflitti in corso “potrebbero far salire i prezzi dei prodotti alimentari”.

A ciò si aggiungono le incertezze legate alle tensioni geopolitiche. Pertanto, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento primario rimane al 4,25%, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale è bloccato al 4,5% e il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale scende al 3,75%. Per garantire la stabilità dei prezzi e raggiungere al più presto l’obiettivo di riferimento del 2%, la Bce intende mantenere “tassi sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario… continueremo a seguire un approccio data-driven, riunione per riunione”.

Christine Lagarde aggiunge “Non abbiamo un percorso prestabilito sui tassi e sui loro livelli, la questione di cosa accadrà a settembre e cosa decideremo a settembre è completamente aperta”. Quindi nessun impegno a tagliare i tassi. E conclude: “Siamo pronti ad adeguare tutti i nostri strumenti in qualsiasi momento, sulla base dei dati: i rischi di inflazione restano al rialzo”

Al netto di questi rischi al rialzo, ha sottolineato Lagarde, l’inflazione dovrebbe “oscillare attorno ai livelli attuali fino alla fine dell’anno e potrebbe scendere verso l’obiettivo di riferimento nella seconda metà del prossimo anno”. L’obiettivo di un’inflazione al 2% sembra quindi lontano.