I buoni conti di Interpump
La società mostra fondamentali solidi e in crescita. Dall’analisi di Evaluation risulta un fair value di 14,6 euro, contro i 12 circa dell’attuale quotazione di borsa
| Interpump |
| Azioni in circolazione | 108,879 milioni | |||||
| Capitalizzazione | 1.391,47 mln. EUR | |||||
| Redditività |
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| Solidità |
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| Crescita |
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| Rischio |
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| Rating: | HOLD | |||||
| Il valore massimo è di cinque stelle |
Dopo la forte correzione del mese di agosto Interpump sembra essere tornata su livelli interessanti potendo anche contare su eccellenti risultati semestrali e multipli contenuti rispetto ai comparables.
| Profilo societario |
Il Gruppo Interpump opera con diversi marchi in due settori produttivi, il settore Olio ed il settore Acqua. Il settore Olio comprende le prese di forza (per veicoli industriali) di cui Interpump è leader mondiale (Hydrocar, PZB, Muncie), le pompe ed i cilindri oleodinamici (Penta, Modenflex, Panni..), le valvole (Walvoil, Hydrocontrol, Galtech, MTC), i tubi e raccordi (Gruppo IMM) ed altri componenti correlati (Contarini…). Il settore Acqua è composto da pompe a pistoni ad alta ed altissima pressione in cui Interpump è leader mondiale le quali, in funzione delle dimensioni e potenze, vengono impiegate in molte svariate applicazioni. Interpump (5-25cv) idropulitrici, car wash, dissalatori, misting, ecc; Pratissoli (25-300 cv) macchine municipali, pompe per fango, mining, ecc.; Hammelmann e NLB (50-1500 cv) Oil and Gas, Offshore, pulizia grandi impianti, taglio cemento e metalli ecc.
| Analisi titolo |

Le azioni Interpump fanno parte del paniere Ftse Italia Star e Ftse Italia Mid Cap.
Interpump mostra una rischiosità inferiore alla media del mercato (beta minore di 1) indice della buona diversificazione geografica delle attività.
Negli ultimi 3 anni il titolo Interpump ha registrato una performance fortemente positiva (+113%) rispetto al +36,1% dell’indice Ftse Mib: le azioni hanno guadagnato circa l’80% nei primi 18 mesi, toccando un primo massimo a fine marzo 2014, seguito da una lieve correzione ed un nuovo spunto rialzista a partire da ottobre 2014. Dopo aver toccato nuovi massimi ad aprile, maggio e luglio 2015, il titolo ha perso circa il 20% nel mese di agosto per recuperare parzialmente nelle ultime settimane.
| Dati finanziari |
| Commento ai dati di bilancio |
Nel triennio 2012-2014 Interpump ha registrato una crescita del fatturato del 27,7% mentre il margine operativo lordo è cresciuto del 30,6% in presenza di margini in crescita di 0,4 punti percentuali; il risultato operativo è passato da 82,8 a 104,4 milioni (+26%) mentre il risultato netto è cresciuto del 10,3% a 57,7 milioni. La redditività del capitale investito (ROI) è diminuita di 0,7 punti al 16,9% mentre il ROE è sceso di 0,8 punti al 12,4%. L’indebitamento finanziario netto è cresciuto di quasi 80 milioni a 152 milioni con un rapporto debt to equity passato da 0,19 a 0,33.
| Ultimi sviluppi |
Nei primi sei mesi del 2015 i ricavi sono aumentati del 36,8% a 467 milioni di Euro, il margine operativo lordo è stato di 96,6 milioni (+36%) ed il risultato operativo ha raggiunto i 76,2 milioni (+35,6%); più che raddoppiato il risultato netto di competenza del gruppo a 80,6 milioni di Euro.
| Comparables |

Nel raffronto con le principali aziende italiane operanti nel settore della produzione di macchinari industriali, Interpump risulta la società più a buon mercato sia sulla base del rapporto Price/Earnings (Prezzo Utili) che del Price/Book Value (Prezzo/Valore Contabile); piuttosto basso invece il rendimento da dividendi, sotto al 2%.
| Plus e minus |
Opportunità
- Consolidamento delle società acquisite ed espansione nei mercati emergenti.
Rischi
- Rallentamento delle economie nei mercati di riferimento.
| Ipotesi di valutazione e sensitivity analysis |
Nell’applicazione del metodo dei flussi di cassa scontati e dell’Economic Value Added si sono ipotizzati:
– una crescita dei ricavi del 30% nel 2015 che si riporta progressivamente al 3% nel lungo periodo;
– margini sulle vendite in crescita dal 19,6% del 2015 al 21% del 2017 e seguenti;
– una redditività operativa (ROI) di lungo periodo del 20,9%
Infine si prevedono: un tax rate al 35% su tutto il periodo di previsione, un costo del debito in flessione al 5% ed un payout in crescita fino al 70%.
I risultati del modello convergono su un valore per azione di 14,6 Euro che tende a crescere (ridursi) di 1,05 Euro per ogni punto in più (in meno) del margine sulle vendite come mostrato nella figura seguente.

| Dati prospettici |


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