La Federal Reserve taglia i Fed Funds di 50 punti base. Gli effetti su oro e petrolio
— di Saverio Berlinzani, Senior Analyst di ActivTrades
LA FED TAGLIA DI 50 PUNTI BASE
La Federal Reserve ha tagliato i Fed Funds di ben 50 punti base portando l’intervallo al 4,75%-5% nella serata di ieri. Si è trattato della prima riduzione del costo del denaro dal marzo 2020. Mentre la decisione di tagliare i tassi era prevista, ciò che ha in parte sorpreso i mercati è stata l’entità del taglio, che in qualche modo ha rappresentato una sorpresa, ance se negli ultimi giorni coloro che sostenevano la riduzione di mezzo punto percentuale erano decisamente aumentati come numero.
La Fed comunque, ha anche rilasciato nuove previsioni economiche, e ha in qualche modo lasciato intendere che da qui a fine anno ci saranno ancora due tagli da 25 punti base ciascuno. Per il 2025, si prevede un ulteriore punto percentuale di riduzioni del costo del denaro, a cui farà seguito una riduzione finale di 50 punti base nel 2026.
Inoltre, l’inflazione PCE è stata rivista al ribasso per il 2024 al 2,3%, in calo rispetto alla proiezione di giugno e per il 2025 al 2,1%, rispetto al 2,3%. Anche l’inflazione di base è prevista in calo al 2,6% per il 2024 e al 2,2% per il 2025. La crescita del PIL è prevista in leggero calo al 2%. Nel frattempo, il tasso di disoccupazione è atteso in aumento quest’anno, al 4,4% contro il 4%.
VALUTE
La reazione del mercato non si è fatta attendere. Dollaro dapprima in forte calo, ma poi in deciso recupero e ritorno ai livelli pre decisione. L’unico dollaro decisamente in rialzo è stato il UsdJpy che è tornato questa notte a toccare quota 143.90 prima di tornare a 143.00. EurUsd e GbpUsd dopo i test di 1.1190 e 1.3300 hanno ripiegato a 1.1120 e 1.3210. L’indice del dollaro, dopo aver testato quota 99.90 dopo la decisione della Fed, è salito sopra quota 101,3 per poi ripiegare leggermente.
Jerome Powell ha espresso fiducia nel fatto che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2% e comunque la banca centrale non ha fretta di allentare la politica monetaria. Il taglio di mezzo punto percentuale è una eccezione, da quanto ha detto il Presidente, e non rappresenterà il nuovo ritmo di discesa dei tassi. Peraltro JP ha anche ricordato che non si aspetta che l’era dei tassi di interesse ultra bassi possa ritornare e il tasso neutrale sarà probabilmente significativamente più alto rispetto al regime precedente.
UK, INFLAZIONE STABILE
Il tasso di inflazione annuale nel Regno Unito si è stabilizzato al 2,2% ad agosto 2024, il medesimo del mese di luglio e in linea con le aspettative. I maggiori contributi al rialzo sono arrivati dall’aumento delle tariffe aeree, ma sono aumentati a un ritmo più rapido anche per i trasporti in genere.
Al contrario, i maggiori contributi al ribasso sono arrivati dai carburanti, con il prezzo medio della benzina in calo di 2,1 penny al litro tra luglio e agosto 2024, attestandosi a 142,3 penny al litro, in calo rispetto ai 148,5 penny al litro di agosto 2023. Rispetto al mese precedente, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,3%, dopo un calo dello 0,2% a luglio e in linea con le aspettative.
USA, MERCATO IMMOBILIARE
I dati del mercato immobiliare Usa continuano a mantenersi resilienti, con i nuovi cantieri negli Stati Uniti sono aumentati del 9,6% rispetto al mese precedente, a un tasso annuo di 1,356 milioni di unità nell’agosto del 2024, ben al di sopra delle aspettative di mercato di 1,31 milioni di unità. La costruzione di nuove unità abitative unifamiliari è cresciuta del 15,8% al tasso annuo di 992 mila unità.
— Ricardo Evangelista, Senior Analyst di ActivTrades
PETROLIO
A seguito del taglio dei tassi da parte della Federal Reserve e dell’escalation delle tensioni in Medio Oriente, sale il prezzo del petrolio. La Fed ha ridotto i tassi di interesse di 50 punti base, il primo taglio dal 2020. Questa mossa significativa dovrebbe stimolare l’attività economica, favorendo potenzialmente la domanda di energia. Nel frattempo, le tensioni in Medio Oriente si sono intensificate mercoledì dopo il secondo attacco consecutivo ai membri di una milizia libanese sostenuta dall’Iran, aumentando il rischio di un conflitto più ampio nella regione che potrebbe interrompere le forniture globali di petrolio. In questo contesto, non sorprende che i prezzi del greggio stiano salendo. Tuttavia, i guadagni rimangono limitati dalle preoccupazioni sulle prospettive economiche globali, con la Cina in primo piano dopo la pubblicazione di diversi rapporti economici deboli.
ORO
I prezzi dell’oro sono rimbalzati nelle prime contrattazioni europee dopo essere scivolati nella tarda serata di mercoledì. Dopo il primo taglio dei tassi della Federal Reserve dal 2020, la reazione del mercato è stata in qualche modo inaspettata: il dollaro si è rafforzato rispetto alle principali valute, spingendo i prezzi dell’oro verso il basso a causa della loro correlazione inversa. Questa reazione si è verificata perché, nonostante il significativo taglio dei tassi, gli operatori si sono concentrati maggiormente sulle osservazioni successive di Jerome Powell. Pur lasciando aperta la porta a ulteriori tagli, il presidente della Fed ha assunto un tono meno dovish del previsto, osservando che il tasso neutro della Fed non tornerà ai livelli bassissimi visti all’inizio del decennio. Di conseguenza, il calo del dollaro è stato meno pronunciato e l’oro non ha registrato il rally che molti si aspettavano. L’oro aveva registrato forti guadagni prima dell’annuncio, per cui la reazione attenuata dopo l’annuncio potrebbe semplicemente riflettere il classico scenario “compra la voce, vendi la notizia”. Nei prossimi giorni, tuttavia, i prezzi dell’oro potrebbero riprendere slancio, poiché gli operatori si concentrano sulla possibilità di ulteriori tagli dei tassi a breve termine, come accennato da Powell.

LMF green
Mente e denaro
Sala Stampa