Mirabaud AM: Spagna, Irlanda e Germania: dove si nascondono le opportunità tra le small e mid cap europee
Riteniamo che l’Europa resti una delle aree più sottovalutate e meno rappresentate nei portafogli azionari globali.
Tuttavia, a nostro avviso, stiamo iniziando a vedere i primi segnali di un rinnovato interesse. Con valutazioni ancora significativamente a sconto e una ripresa che si sta estendendo a diversi Paesi e settori, riteniamo che le prospettive per il 2026 appaiano sempre più favorevoli per l’Europa, in particolare per il segmento delle small e mid cap, dove le valutazioni e i fondamentali si sono discostati in modo più marcato rispetto agli Stati Uniti.
Le small cap europee sono scambiate a 12 volte gli utili, a fronte di 14 volte per le large cap europee, 18 X per le small cap statunitensi e 20 X per le large cap USA (dati MSCI al 18 dicembre 2025). Molte SMID hanno affrontato alcuni anni difficili, tra interruzioni nella catena di approvvigionamento, picchi di inflazione, difficoltà legate ai dazi e oscillazioni valutarie, ma ne sono uscite più forti.
Riteniamo che nel 2026 molte di queste difficoltà inizieranno ad attenuarsi. Le società che sono state colpite dai dazi nel 2025 beneficeranno di basi di confronto più favorevoli e potrebbero iniziare a recuperare i margini con la stabilizzazione dei flussi commerciali, mentre un dollaro più debole dovrebbe sostenere gli esportatori con sede in Europa e alleggerire i costi di produzione. Dal momento che molte aziende europee introducono in anticipo coperture per l’esposizione valutaria, questi benefici dovrebbero manifestarsi gradualmente nel corso dell’anno, migliorando la visibilità e la redditività.
Ci sono però delle differenze all’interno del mercato. La ripresa europea rimane disomogenea, creando spazio per un vero e proprio stock picking. Pur non adottando una view per aree geografiche, stiamo osservando una particolare forza in alcuni Paesi periferici — in particolare in Spagna e Irlanda — e segnali di ripresa in Germania.
La crescita della Spagna resta solida, sostenuta dalle regioni che adottano politiche favorevoli alle imprese, dai flussi migratori in entrata costanti e dai costi energetici contenuti, grazie all’espansione delle fonti rinnovabili. L’Irlanda continua a beneficiare di finanze pubbliche solide, di una forza lavoro giovane e anglofona e di una forte esposizione ai cluster tecnologici e sanitari. In Germania, l’attività industriale si sta stabilizzando e siamo posizionati per una ripresa ciclica man mano che la domanda torna a normalizzarsi. Non si tratta di valutazioni top-down, ma di temi che stanno emergendo da analisi bottom-up.
L’esposizione su società attive in Paesi come Germania, Spagna e Irlanda consente agli investitori di beneficiare dei miglioramenti del contesto economico interni, e inoltre molte aziende sono destinate a trarre diretto vantaggio dalla normalizzazione dei dazi e dei trend valutari.
In particolare, manteniamo una view piuttosto positiva su alcune nicchie del settore dell’edilizia residenziale in Spagna e Irlanda, caratterizzate da un significativo squilibrio tra domanda e offerta, abitazioni a prezzi relativamente accessibili ed economie in rapida crescita con livelli salariali piuttosto competitivi. Vediamo inoltre molti segmenti dell’economia in cui le aziende sono in fase di recupero e questo non è ancora riflesso nelle valutazioni degli investitori.
Spesso poi ci si dimentica che è possibile ottenere esposizione all’intelligenza artificiale anche in Europa, non solo negli Stati Uniti. Alcune aziende europee si trovano più a valle nella catena del valore, ma sono guidate dagli stessi trend e, in alcuni casi, probabilmente cresceranno più rapidamente, un aspetto non ancora riportato nelle valutazioni. Relativamente a questo tema, abbiamo individuato interessanti opportunità in Norvegia, dove esiste un forte settore tecnologico focalizzato sul trasferimento di dati tra data center, un’area in rapida espansione.
Prevediamo inoltre che l’attività di M&A continuerà a interessare l’universo delle SMID cap europee. I gap di valutazione tra aziende grandi e piccole restano ampi, rendendo molti titoli di minori dimensioni interessanti dal punto di vista dei prezzi e, in alcuni casi, obiettivi potenziali di acquisizione. Crediamo che questa tendenza possa proseguire, con acquirenti strategici e fondi di private equity alla ricerca di opportunità di crescita a prezzi ragionevoli.
L’Europa sta ancora lottando per riconquistare l’attenzione degli investitori, ma riteniamo che la situazione stia iniziando a cambiare. Il miglioramento dei fondamentali, le valutazioni interessanti e l’ampia gamma di opportunità offerte dall’universo delle SMID europee creano un contesto molto interessante.

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