Il surplus agroalimentare dell’Unione Europea cresce, ma al di sotto del solito: dati e dinamiche degli ultimi mesi

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L’Unione Europea ha registrato nell’ottobre 2025 un significato rafforzamento del proprio surplus commerciale nel settore agroalimentare, segnando un +18 % rispetto a settembre e raggiungendo 6,4 miliardi di euro, il livello più alto da oltre un anno. Questi dati emergono dall’ultimo rapporto mensile Agriculture and rural development pubblicato dalla Commissione Europea sulla bilancia commerciale dell’agri-food, che mette in luce una dinamica in evoluzione per il comparto agricolo e alimentare dell’UE.

Record di esportazioni

La crescita del surplus è stata trainata principalmente da un balzo delle esportazioni UE di prodotti agroalimentari, che in ottobre hanno raggiunto un record di 20,7 miliardi di euro. Rispetto al mese precedente, le esportazioni sono aumentate del 7 % e risultano anche l’1 % in più rispetto a ottobre 2024. Complessivamente, da gennaio a ottobre 2025 le esportazioni totali ammontano a 199,4 miliardi di euro, con  un incremento di 3,1 miliardi (+2 %) su base annua.

Secondo i dati della Commissione, buona parte della crescita delle esportazioni è dovuta a prezzi elevati su specifiche categorie di prodotti, in particolare derivati dal cacao e dal caffè, che hanno continuato a sostenere il valore delle vendite estere. Di converso, le esportazioni di cereali sono diminuite a fronte di minori volumi, riflettendo la complessità dei mercati globali e le dinamiche stagionali della produzione.

Importazioni: tendenza mista

Sul fronte delle importazioni, l’UE ha acquistato nel solo ottobre 2025 prodotti agroalimentari per 15,4 miliardi di euro. Questo dato rappresenta un aumento del 4 % rispetto a settembre, ma una diminuzione del 5 % rispetto a ottobre 2024. Tuttavia, sul periodo cumulato gennaio-ottobre, le importazioni sono risultate in netta crescita (+11 %), raggiungendo 157,4 miliardi di euro, sostenute da prezzi di importazione più elevati per alcune materie prime chiave.

All’interno di queste importazioni, spicca la crescita delle entrate legate a prodotti come manzo e vitello, che nel periodo di riferimento hanno segnato un aumento di 596 milioni di euro (+28 %), trainato sia da volumi maggiori (+17 %) sia da prezzi più alti (+9 %).

Un surplus che cresce ma resta al di sotto dei livelli annui

Nonostante il forte rialzo di ottobre e l’andamento positivo delle esportazioni, il surplus cumulato nei primi dieci mesi del 2025 (42 miliardi di euro) rimane inferiore di 12,5 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2024, complice l’aumento dei prezzi delle importazioni, in particolare per cacao e caffè.

I dati mostrano una forte resilienza dell’agroalimentare europeo sul mercato globale, con capacità di sostenere livelli di esportazione record anche in presenza di fluttuazioni dei prezzi delle materie prime. Tuttavia, la contrazione delle importazioni in ottobre e l’aumento cumulativo su base annua sottolineano come le pressioni inflazionistiche sui costi delle commodity stiano pesando sull’equilibrio globale della bilancia commerciale del settore.

In questo quadro, le problemtiche includono anche la gestione delle relazioni commerciali con partner globali, le dinamiche dei prezzi internazionali e l’impatto di normative commerciali e ambientali sulla competitività dei prodotti europei. I dati di ottobre 2025 confermano dunque come l’UE stia beneficiando di una forte domanda estera, ma allo stesso tempo debba fare i conti con costi di input più elevati provenienti dai mercati internazionali.

In conclusione, il surplus agroalimentare in crescita è un indicatore positivo per l’economia europea, e segna un certo dinamismo nell’export e capacità di penetrazione sui mercati globali. Tuttavia, lo squilibrio tra esportazioni e importazioni nel cumulato annuo evidenzia che le politiche commerciali e di sostenibilità produttiva rimangono elementi critici per mantenere questa competitività nel lungo periodo.