Le principali valute e l’oro

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Recentemente abbiamo rivisto leggermente al rialzo le nostre previsioni per il cambio EUR-USD, a 1,16 per la fine dell’anno da 1,13. Tale revisione si basa sui seguenti fattori. In primo luogo, il crollo dei rendimenti statunitensi, in seguito alla riduzione del tasso di interesse di 150 punti base da parte della Fed con l’obiettivo di attutire l’impatto della pandemia alleviando la pressione sul programma di acquisiti di asset. In effetti, la decisione della Banca Centrale sta portando i tassi statunitensi a livelli simili a quelli degli altri paesi che, per molti anni, hanno riportato rendimenti a zero. In secondo luogo, e in relazione al precedente tema, riteniamo che i differenziali di tasso, che sono stati insolitamente irrilevanti per il mercato valutario dal 2014/15, cominceranno a essere sempre più importanti. Sulla scia di ciò, il dollaro ponderato per il commercio registra ancora una sottovalutazione di circa il 22%, mentre, il fair value di lungo termine per il cambio EUR-USD è salito da 1,13 a 1,17, secondo quanto da noi stimato. In terzo luogo, è probabile che i flussi headging valutari siano favorevoli all’euro. Gli europei che acquistano debiti statunitensi, ad esempio, hanno la possibilità di coprire l’esposizione valutaria, soprattutto perché la volatilità del cambio è superiore a quella delle obbligazioni. Tuttavia, con un costo di copertura dell’esposizione in dollari superiore a 250-300 punti base, gli investitori non hanno ottenuto forti incentivi dall’operazione di headging. Con il crollo dei tassi statunitensi, il costo dell’headging si è significativamente ridotto, offrendo maggiori incentivi alla copertura dei flussi valutari.

Detto ciò, la scorsa settimana c’è stato un forte rally del dollaro ponderato per il commercio, mentre il cambio EUR-USD si è fortemente svalutato. Questo apprezzamento del dollaro è stato causato da una significativa stretta di liquidità sul mercato, mentre tutti i tipi di investitori si sono concentrati sui finanziamenti in dollari, spingendo al rialzo i tassi statunitensi Per contrastare questo indesiderato inasprimento delle condizioni finanziarie e la Fed ha annunciato linee di swap con altre nove banche centrali e, più di recente, si è impegnata ad acquistare un numero illimitato di asset, incluse le obbligazioni corporate di tipo investment grade. Sembra che queste azioni abbiano ridotto un po’ lo stress e che i rendimenti statunitensi stiano nuovamente calando. La situazione rimane comunque fluida e i rischi abbondano.

Rischi stimati:

  1. Il virus si diffonde in Europa più rapidamente del previsto, causando danni economici più duraturi (negativo per l’euro).
  2. Il forte pacchetto fiscale promosso dell’amministrazione statunitense potrebbe ripristinare una certa fiducia nell’economia nazionale, fornendo un supporto a breve termine al dollaro.
  3. La Fed non è riesce a sostenere la stretta di liquidità del dollaro USA (positivo per il dollaro).