Innovazione sotto la pari

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Intervista ad Angus Muirhead, Head of Equities di Credit Suisse Asset Management

A seguito di un brusco calo dei mercati azionari, sembra che molti investitori siano tentati di ridurre le perdite. Cosa ne pensa?

Credo sia una reazione del tutto normale. A nessuno piace perdere denaro ed è nella natura umana ridurre le perdite quando si soffre. L’avversione al rischio, naturalmente, può essere molto utile in determinate situazioni ed è legata al nostro istinto di sopravvivenza – lottare o fuggire. Tuttavia, in altri casi, questo istinto può ostacolare la nostra capacità di prendere decisioni razionali. L’attuale contesto di mercato è la tempesta perfetta per moltissime paure e incertezze. Con un sentiment negativo ovunque, la paura di perdere percepita è tale che diventa difficile riconoscere le potenziali opportunità.

Ma, data l’incertezza, non è una “fuga” la linea d’azione da scegliere?

Il mercato attraversa spesso questi periodi di sentiment estremo, sia positivo che negativo. I periodi negativi sono spesso più evidenti, perché i movimenti tendono a essere più netti. Si potrebbe dire che il mercato sale con una scala mobile e scende con un ascensore. Fare previsioni a breve termine è notoriamente difficile ed è per questo che le nostre strategie tematiche si concentrano sulle tendenze a lungo termine. È difficile immaginare esattamente come si risolverà la situazione attuale, ma dobbiamo ricordare che la gran parte delle nostre fonti di preoccupazione è già in movimento: inflazione, aumento dei tassi d’interesse, guerra in Ucraina, lockdown per il COVID in Cina, ritardi della catena di approvvigionamento e timori di una recessione. Sono altresì fattori connessi tra loro. Se si pone fine alla guerra e si sconfigge il COVID, gli altri problemi dovrebbero risolversi. Tagliare le perdite a questo punto mi sembra una reazione in ritardo per problemi che il mercato ha già ampiamente scontato. I mercati azionari hanno iniziato a scontare molti di questi accadimenti a ottobre 2021 e altri rischi negli ultimi mesi e settimane.

Intende dire che i mercati azionari abbiano hanno toccato i minimi?

Purtroppo non possiamo dirlo con certezza. Tuttavia, possiamo mettere in evidenza che il prezzo della maggior parte dei titoli è sceso bruscamente e che le valutazioni sono generalmente più interessanti oggi rispetto a qualche mese fa. Naturalmente, occorre ricordare che le prospettive economiche saranno probabilmente più deboli di quanto previsto sei mesi fa, a causa dell’aumento dei tassi d’interesse, dei maggiori costi della produzione e della manodopera e delle sfide della supply chain. Pertanto, nel modello di valutazione dobbiamo ipotizzare una minore crescita di ricavi e redditività per alcune società.

In un semplice rapporto prezzo/utili, il prezzo è sceso, ma sono scesi anche gli utili?

In molti casi, sì. Ma ricordiamo che il mercato azionario è vasto e che nessuna società è esattamente uguale a un’altra, quindi la crescita e la capacità di reddito di società diverse sono influenzate da questi problemi in maniera molto eterogenea. Attualmente, nonostante la flessione del mercato e le sfide a livello mondiale, molte delle società nel nostro portafoglio registrano una forte domanda da parte dei clienti finali. Pertanto, riteniamo che sia essenziale eseguire l’analisi fondamentale ed essere molto selettivi nella stock selection.

Gli investitori dovrebbero passare dai titoli growth a quelli value?

Credo che questo passaggio sia già avvenuto. Tuttavia, dobbiamo essere cauti circa la definizione di titoli value. Il termine “value” si riferisce semplicemente a multipli di valutazione bassi? A nostro avviso, “conveniente” spesso non è un buon indicatore di valore. È più importante individuare aziende eccezionali e acquistarle a un prezzo inferiore al loro valore intrinseco stimato. La crescita, in termini di ricavi e di utili, è ovviamente una componente fondamentale del calcolo del valore intrinseco, e pertanto i termini crescita e valore non possono essere disgiunti.

Quali misure state adottando nei portafogli in questo contesto?

Tutto è stato in qualche modo svenduto, in particolare le aziende innovative di piccole e medie dimensioni con un grande potenziale di crescita a lungo termine, ma che non operano ancora su vasta scala o non hanno ancora raggiunto il pareggio. Con la flessione dei mercati, la maggior parte dei titoli dei nostri universi azionari tematici pure-play sono ora più accessibili in termini di valutazione. Stiamo quindi utilizzando questa opportunità per dare un “high grade” ai nostri portafogli.

Qual è la sua previsione per il resto dell’anno?

Con tante questioni macroeconomiche e geopolitiche in gioco, è probabile che i mercati azionari rimangano volatili. Ciononostante, i periodi di estrema volatilità spesso creano opportunità per gli investitori pazienti a lungo termine. Secondo un vecchio adagio, il tempo sul mercato vale molto di più del tempismo sui mercati. La sfida consiste nel cercare di immaginare gli scenari più logici. Non si tratta di prevedere, ma di pianificare una serie di esiti diversi. È probabile che prima di assistere a una vera e propria ripresa del mercato siano necessari segnali di risoluzione delle questioni chiave, ma il sentiment spesso si riprende sulla base dell’aspettativa di un futuro più roseo molto prima che diventi realtà. Di conseguenza, preferiamo restare investiti, con un’esposizione molto selettiva.