Black Rock: andamento dei flussi degli ETP a livello globale del mese di aprile

-

Progressione per i tassi

I flussi degli ETP sui tassi sono saliti al livello più alto da ottobre, con 10,1 miliardi di dollari in ingresso ad aprile, tendenza osservata in tutte le aree di quotazione. In EMEA, gli acquisti sono stati pressoché equiponderati tra esposizioni statunitensi ed europee, rispettivamente pari a 1,1 miliardi di dollari e poco più di 1,2 miliardi di dollari. Anche gli ETP sui gilt hanno registrato il secondo mese consecutivo di afflussi, pari a 0,3 miliardi di dollari. I flussi sui tassi dell’Eurozona sono stati in gran parte orientati verso scadenze a medio termine (0,7 miliardi di dollari). Sebbene i flussi sui tassi statunitensi quotati nell’area EMEA abbiano evidenziato un’inclinazione simile verso le esposizioni a medio termine (0,5 miliardi di dollari), anche i flussi a breve termine sono stati positivi (0,4 miliardi di dollari).

La totalità dei flussi sui tassi quotati negli Stati Uniti è stata destinata alle esposizioni statunitensi (5,3 miliardi di dollari), con il primo dato positivo da ottobre per le esposizioni a breve termine (2,4 miliardi di dollari), mentre i flussi rimanenti sono stati concentrati sui tassi a medio termine (1,7 miliardi di dollari).

Tra le altre esposizioni obbligazionarie, la raccolta sul debito emergente è stata positiva per la prima volta da inizio anno (2,7 miliardi di dollari), trainata da un aumento degli acquisti di fondi quotati negli Stati Uniti (1,2 miliardi di dollari), mentre nell’area EMEA i flussi si confermano negativi per il terzo mese consecutivo (-0,3 miliardi di dollari).

Un ciclo primaverile

Anche ad aprile i flussi settoriali hanno continuato a mostrare un’inclinazione ciclica: il settore tecnologico segna una raccolta al rialzo a 2,4 miliardi di dollari, rappresentando l’esposizione con i maggiori flussi; i flussi finanziari sono saliti a 1,8 miliardi di dollari – il miglior dato mensile da dicembre – così come flussi ancora positivi anche per gli industriali (1,0 miliardi di dollari) e l’energy (0,5 miliardi di dollari). Contestualmente, l’healthcare si conferma in territorio negativo per il secondo mese consecutivo (-2,3 miliardi di dollari), mentre i material hanno evidenziato un’inversione, con deflussi di 0,5 miliardi di dollari.

I flussi fattoriali continuano a mostrare un orientamento verso il fattore “quality”, con altri 3,3 miliardi di dollari aggiunti in aprile. Raccolta positiva anche per il fattore “value”, con afflussi consistenti anche ad aprile trainati dagli ETP quotati negli Stati Uniti, pari a 1,1 miliardi di dollari, seppur in leggero calo rispetto agli 1,3 miliardi di dollari di marzo.

Orientamento domestico – ad esclusione del Giappone

La tendenza globale al calo dei flussi azionari statunitensi si è confermata ad aprile anche per gli ETP quotati nell’area EMEA, che sono scesi progressivamente mese dopo mese da 7,8 miliardi di dollari a gennaio a 1,3 miliardi di dollari ad aprile. Contestualmente, i flussi azionari europei si sono stabilizzati a livello globale, con tre mesi consecutivi di afflussi, pari complessivamente a 8,2 miliardi di dollari da febbraio ad aprile. In particolare, i flussi degli ETP sull’azionario statunitense quotati in EMEA hanno continuato a favorire le large cap.

La raccolta dell’azionario europeo ha riguardato sia la regione EMEA sia gli Stati Uniti, con una prevalenza di acquisti domestici: 2,2 miliardi di dollari sono stati investiti a livello EMEA, contro 0,8 miliardi di dollari in esposizioni quotate negli USA. Negli Stati Uniti si è registrata una preferenza per le large cap europee, mentre gli investitori domestici hanno privilegiato le esposizioni cicliche: la ripresa delle small cap osservata a marzo è proseguita ad aprile (0,4 miliardi di dollari), con flussi positivi di 0,6 miliardi di dollari anche per i titoli finanziari europei. Progressione anche per l’azionario giapponese, con afflussi di 6,9 miliardi di dollari – il maggior dato mensile da giugno 2023 – grazie all’aumento degli acquisti sia negli Stati Uniti (0,7 miliardi di dollari) sia in EMEA (1,3 miliardi di dollari), portando gli investimenti di soggetti ex Asia Pacific a quota 7,1 miliardi di dollari nell’ultimo anno.