DJE – Strategie di Investimento tra tassi di interesse e tendenze globali

-

Dopo un aprile leggermente più difficile, maggio è stato ancora una volta un mese positivo per i mercati azionari. L’indice azionario globale MSCI World ha guadagnato il 2,66% in termini di euro a maggio, mentre il principale indice tedesco DAX è salito del 3,16%. La tecnologia e le utility sono stati i settori più performanti a livello mondiale, mentre l’energia e i beni di consumo ciclici hanno registrato una performance deludente. In Europa, i titoli finanziari, delle comunicazioni e dell’immobiliare hanno registrato performance particolarmente positive di recente, mentre i titoli dell’energia e del turismo, così come le automobili e i prodotti chimici, hanno deluso.

Guardando all’estate, rimaniamo fondamentalmente costruttivi e non ci aspettiamo un crollo massiccio dei mercati. I tassi d’interesse potrebbero aver raggiunto il picco quest’anno e ora potrebbero calare, come pare già evidente, almeno in Europa. Nel complesso, tuttavia, è improbabile che il livello dei tassi d’interesse negli Stati Uniti e in Europa si riduca tanto rapidamente quanto previsto o sperato. I bond con scadenze medie rimangono interessanti.

L’attuale trend dei mercati azionari, ossia la sovraperformance delle società con un’elevata ponderazione negli indici e quindi un’alta capitalizzazione e modelli di business promettenti, potrebbe continuare. Vediamo ancora eventuali battute d’arresto temporanee come opportunità di acquisto. Giappone, Cina e oro rimangono interessanti in termini di mix di investimento.

Attualmente vediamo opportunità di investimento legate al previsto calo dei tassi d’interesse rispetto al loro recente picco. Vediamo inoltre potenziali opportunità nelle azioni di società i cui modelli di business sono relativamente indipendenti dai cicli economici, con margini elevati e un potenziale di crescita strutturale. Guardando al prossimo decennio, le prospettive di una buona performance delle azioni, come negli ultimi dieci anni, restano positive. Il Giappone, in particolare, beneficia di una stagionalità favorevole per le azioni nel secondo trimestre, oltre ad avere i tassi di interesse reali più bassi a livello internazionale e il miglior premio di rischio azionario. In Cina, le azioni appaiono interessanti grazie ai prezzi di mercato sottovalutati, alle solide riserve di liquidità delle aziende, all’aumento dei riacquisti di azioni e alle iniziative governative volte a rafforzare l’economia e i mercati dei capitali.

Sul fronte dei rischi, la fragilità del sistema finanziario statunitense rappresenta una potenziale minaccia per l’economia globale, sebbene ci si attendano misure proattive per evitare una nuova crisi finanziaria. La rielezione di Donald Trump potrebbe limitare la flessibilità della Fed. Nel medio termine, la liquidità nei mercati azionari potrebbe diminuire, il che richiede un monitoraggio vigile. Inoltre, gli investimenti in Messico, in particolare in MXN, potrebbero subire una crescente pressione da parte degli Stati Uniti. Le strategie che si basano sul soddisfare il mercato statunitense dal Messico potrebbero ritrovarsi in bilico, soprattutto se influenzate dai risultati delle elezioni.

Gli indicatori fondamentali prevedono una crescita strutturale migliore negli Stati Uniti rispetto all’Eurozona. Nonostante alcune recenti debolezze, è probabile che la crescita degli Stati Uniti superi in modo significativo quella dell’Eurozona nel medio-lungo termine. Le difficoltà economiche della Germania continuano ad avere un impatto negativo sullo sviluppo economico dell’Europa e della Zona Euro, aggravato da un potenziale di crescita persistentemente basso. Tuttavia, i Paesi dell’Europa meridionale potrebbero mitigare il crollo economico della Germania, e l’Europa dovrebbe registrare una crescita reale nel 2024 e 2025.

Gli indicatori monetari suggeriscono una correzione dei tassi di interesse di circa 100 punti base entro la fine del 2025, con una moderazione rispetto alle previsioni di inizio 2024. Si prevede che i tassi di inflazione negli Stati Uniti e in Europa rimarranno elevati.

Dopo un primo taglio dei tassi da parte della Bce a giugno, si prevedono ulteriori riduzioni entro la fine dell’anno; per quanto riguarda gli Stati Uniti, è probabile che procedano ad un solo taglio dopo le elezioni di novembre – il che implicherebbe ulteriori tagli nel 2025. Nonostante questi cambiamenti, la condizione di liquidità nei mercati dei capitali rimane relativamente stabile, anche se una vittoria di Trump potrebbe introdurre pressioni inflazionistiche ritardate.

Gli indicatori di sentiment attualmente descrivono la dinamica di mercato per gli asset di rischio come neutrale. Infine, i rapporti di liquidità dei gestori di fondi globali sono scesi al 4%, il livello più basso dal 2021.