Dopo mille anni, gli assegni stanno scomparendo. Le transazioni digitali ormai sono la norma
Secondo quanto scrive Alana Semuels sulla rivista Time di questa settimana, il primo assegno che sia mai stato emesso nella storia circolava intorno all’anno 1100 in Medio Oriente, a Basra, a firma di un mercante locale che dava disposizione alla sua banca di pagare un fornitore.
Ma in realtà fu con la nascita delle banche in Italia nel Medioevo che forme iniziali di trasferimento di credito a distanza hanno avuto un impatto profondo non solo sull’economia italiana, ma anche sullo sviluppo del sistema bancario europeo e mondiale. L’Italia, grazie alla sua posizione geografica e alla fiorente attività commerciale, divenne un centro nevralgico per l’innovazione finanziaria.
Le prime forme di banca in Italia emersero inizialmente come “banchi di pegno” e “banchi di cambiavalute”. I banchi di pegno permettevano alle persone di ottenere prestiti garantiti da beni personali, mentre i cambiavalute erano responsabili di scambiare monete diverse, dato che ogni città o Stato aveva la propria valuta. Le banche italiane introdussero diverse innovazioni finanziarie, tra cui le Lettere di Cambio antesignane delle moderne cambiali, che permettevano il trasferimento di denaro su lunghe distanze senza spostare materialmente monete, e il Conto Corrente, che permetteva ai mercanti di depositare denaro e di eseguire transazioni senza bisogno di moneta fisica, bastava un assegno.
Time ci mette in guardia
Negli USA ormai l’assegno sta scomparendo: se nel 2016 un correntista emetteva mediamente tre assegni al mese, oggi ne emette a mala pena uno solo. Con il progressivo abbandono degli assegni personali, una serie di metodi di pagamento digitali e tecnologie finanziarie stanno prendendo il loro posto. Ecco che cosa usano, in tutto il mondo, i cittadini per effettuare pagamenti:
Portafogli digitali. Apple Pay, Google Wallet, Samsung Pay permettono agli utenti di effettuare pagamenti utilizzando smartphone o smartwatch, collegandoli alle loro carte di credito o debito. La funzionalità “tap-to-pay” è ampiamente accettata nei negozi e negli acquisti online.
App di pagamento peer-to-peer (P2P). Servizi come PayPal permettono alle persone di inviarsi denaro rapidamente, senza dover scrivere un assegno.
Bitcoin, Ethereum e altre criptovalute sono sempre più accettati da commercianti e fornitori di servizi. Offrono un’alternativa alle valute tradizionali, specialmente per le transazioni online.
Stablecoin: prendono ormai piede criptovalute ancorate a un asset stabile come il dollaro USA, usate per le transazioni: offrono stabilità e i benefici della tecnologia blockchain.
Carte contactless permettono agli utenti di effettuare un pagamento semplicemente toccando la carta su un lettore, eliminando la necessità di strisciare o inserire la carta.
I pagamenti biometrici
Riconoscimento delle impronte digitali, del viso e dell’iride: queste tecnologie vengono integrate nei processi di pagamento, permettendo transazioni sicure senza la necessità di password.
Assistenti vocali: piattaforme come Alexa di Amazon e Google Assistant stanno integrando capacità di pagamento, permettendo agli utenti di fare acquisti o inviare denaro usando comandi vocali.
Banking as a Service (BaaS) e finanza integrata
Pagamenti integrati consentono a società non finanziarie di offrire servizi di pagamento direttamente all’interno delle loro app o piattaforme, semplificando ulteriormente il processo di pagamento per gli utenti.
Piattaforme BaaS permettono alle aziende di integrare servizi bancari come pagamenti, prestiti e depositi nelle loro offerte ai clienti, riducendo ulteriormente la necessità di assegni tradizionali.

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