PIMCO: commento al rapporto sull’inflazione USA
Cosa è successo? L’andamento dell’inflazione core statunitense è rallentato al 3,2% a luglio rispetto a un anno fa, il tasso più basso dall’aprile 2021. Questo rapporto segna il terzo dato consecutivo in cui l’inflazione si allinea all’obiettivo a lungo termine della Fed – un ritorno al progresso dopo le letture sorprendentemente stabili dell’inflazione nei primi mesi dell’anno. È importante notare che l’inflazione degli alloggi ha continuato ad avere un ritmo più moderato rispetto al mese scorso, in quanto i flussi migratori che avevano sostenuto questa categoria continuano a moderarsi dopo le recenti azioni dell’amministrazione Biden al confine meridionale. Per il resto, l’effetto degli sconti del Prime Day di Amazon si è visto in tutte le categorie del commercio al dettaglio, mentre i prezzi delle automobili hanno continuato a contrarsi a causa dell’aumento dei tassi di interesse e delle condizioni di credito più rigide che pesano sulla domanda di beni durevoli.
Cosa significa? Questo dato dovrebbe accrescere ulteriormente la fiducia dei funzionari della Federal Reserve nel fatto che l’inflazione stia tornando in modo sostenibile al suo mandato a lungo termine del 2%. La moderazione della componente shelter, insieme al raffreddamento dei mercati del lavoro, ha riequilibrato i rischi di inflazione e ha aumentato l’attenzione sull’economia reale e sui rischi occupazionali. In questo senso, l’aumento del tasso di disoccupazione ha sollevato il timore che l’economia statunitense possa indebolirsi sotto la pressione degli alti tassi di interesse. Tuttavia, un’analisi più dettagliata dei fattori che hanno determinato l’aumento del tasso di disoccupazione mostra che ha contribuito una maggiore offerta di lavoro in seguito all’afflusso di immigrati, anziché il consueto schema di perdita di posti di lavoro. L’insieme delle evidenze ci suggerisce che l’economia statunitense stia tornando a condizioni più normali, dopo l’insieme eccezionale di fattori che hanno guidato la performance dopo la pandemia. La crescita del PIL reale sta rallentando dopo la solida crescita del 3% dello scorso anno, ma non sta crollando.
Quale sarà il prossimo passo? Nel complesso, riteniamo che ci siano le condizioni perché la Fed inizi a riportare il tasso sui fondi verso un orientamento più neutrale della politica monetaria. Ci aspettiamo una serie di tagli a partire da settembre e un ritorno a livelli più neutrali nel 2025. Naturalmente, se l’economia dovesse indebolirsi più del previsto, non abbiamo dubbi che la Fed adotterà misure più rapide.

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