Cina vara misure di stimolo significative ma ben lungi dall’essere in grado di risollevare l’economia e il sentiment del mercato

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La Cina ha adottato una serie di misure di allentamento più aggressive. La valuta più forte e i tagli dei tassi della Fed hanno probabilmente contribuito a stimolare l’azione, così come il riconoscimento che l’obiettivo di crescita di quest’anno potrebbe non essere raggiunto.

Inoltre, la Pboc sembra aver abbandonato le proprie obiezioni alla stabilità finanziaria per quanto riguarda i tassi più bassi, optando invece per proteggere i margini di interesse netti delle banche attraverso tagli ai tassi di deposito. Di fatto ora la Pboc sta tollerando il calo dei rendimenti a lunga scadenza (che in precedenza aveva tentato di contrastare con la sua mini “operazione di inversione”).

Rispetto all’approccio graduale a cui eravamo abituati – che in un’occasione ha visto persino un adeguamento del tasso di riferimento di appena 5 pb – il pacchetto odierno è più significativo, ma superare le basse aspettative di crescita è ben lungi dall’essere in grado di risollevare l’economia e il sentiment del mercato.

Il taglio di 50 pb ai costi di finanziamento dei mutuatari esistenti è la cosa più vicina a un trasferimento fiscale per le famiglie. Ma altre misure a sostegno del mercato immobiliare sembrano ancora improbabili per affrontare il problema degli appartamenti non completati, per cui è necessario che qualcuno (governo locale o centrale) si faccia carico di un costo fiscale sostanziale. Nel complesso, è probabile che la spesa delle famiglie rimanga limitata dall’effetto ricchezza negativo derivante dal calo dei prezzi delle case e dalla debolezza del mercato del lavoro.