Elezioni USA: l’importanza di non aspettare
Mentre il processo elettorale per la presidenza degli Stati Uniti è ben noto, quello per le due camere del Congresso degli Stati Uniti è meno familiare. I 435 membri della Camera dei Rappresentanti (che rappresentano proporzionalmente la popolazione degli Stati Uniti) hanno un mandato di due anni, mentre i 100 membri del Senato (due per ogni Stato) hanno un mandato di sei anni. Ogni novembre, negli anni pari, viene eletta l’intera Camera dei Rappresentanti e circa un terzo del Senato. Il 5 novembre, quindi, gli americani non solo eleggeranno il loro presidente ma, come ogni due anni, anche tutti i membri della Camera dei Rappresentanti e un terzo del Senato.
Mentre le elezioni presidenziali sono spesso sotto i riflettori, le elezioni per la Camera dei Rappresentanti e il Senato sono altrettanto cruciali, in quanto determinano l’equilibrio di potere nel Congresso, influenzando la legislazione, la direzione politica e la capacità di controllare o sostenere l’agenda del presidente.
Analizziamo l’ipotesi che il rischio diminuisca dopo lo svolgimento delle elezioni, fornendo una spinta agli asset di rischio. Per verificarlo, osserviamo l’evoluzione dell’indice VIX, un indicatore di rischio prospettico per le azioni statunitensi che prezza continuamente la volatilità di mercato attesa. Questo indicatore esiste dall’inizio del 1990 e, poiché le elezioni per il Congresso si svolgono ogni due anni, il nostro campione comprende 17 elezioni.
Come illustrato dal grafico sottostante, si osserva un calo statisticamente significativo del VIX nei tre giorni successivi alle elezioni statunitensi. Una nota particolare merita il 2008, anno in cui le elezioni si sono tenute in prossimità dell’apice della Grande Crisi Finanziaria e il VIX ha oscillato ampiamente tra 50 e 80 intorno al giorno delle elezioni. Escludendo dal campione questo periodo molto turbolento, il calo medio del VIX dopo le elezioni diventa più omogeneo e la sua significatività statistica aumenta (da un p-value del 6% allo 0,6%).
Evoluzione del VIX in occasione delle elezioni statunitensi

Fonte: DPAM Quantitative Equity Strategy, Bloomberg
Gli investitori azionari potrebbero quindi trarre profitto da questa riduzione del rischio? Per rispondere a questa domanda, analizziamo il rendimento medio dell’S&P 500 in prossimità del giorno delle elezioni americane, a partire dal 1928, per un campione di 48 elezioni. Il grafico seguente mostra come gli investitori azionari statunitensi abbiano anticipato la riduzione del rischio derivante dalle elezioni americane. In media, l’S&P 500 è aumentato del 2,2% nei sei giorni che vanno da una settimana prima del giorno delle elezioni fino al giorno delle elezioni (incluso). In altre parole, si tratta di un rendimento annualizzato del 156,4%, che ovviamente non è solo economicamente significativo, ma anche statisticamente rilevante. Anche le probabilità erano a vostro favore, dato che il mercato è salito per l’83,3% del tempo in questo periodo. Concentrandosi solo sugli anni in cui si sono tenute le elezioni presidenziali, il rendimento sale al 2,5%, corrispondente a un rendimento annualizzato del 190%!
Rendimento medio S&P 500 in corrispondenza delle elezioni USA

Fonte: DPAM Quantitative Equity Strategy, Bloomberg

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