ODDO BHF AM Intelligenza Artificiale “on the edge” e “on the cloud”. Opportunità per utenti e investitori

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Il lancio dell’iPhone 16 e la fiera Computex a Taiwan (la kermesse dedicata ai personal computer) ci offrono l’opportunità di parlare dell’adozione dell’IA in mercati pubblici molto ampi. Pertanto, analizzeremo nel dettaglio l’IA on the edge, che consente di eseguire modelli più piccoli su terminali leggeri, contrapposta all’IA on the cloud, che sfrutta modelli più grandi, che necessitano della potenza del cloud.

Il lancio di ChatGPT al pubblico nel novembre 2022 ha dimostrato che la tecnologia IA era pronta per l’adozione da parte del grande pubblico. A nostro avviso, uno dei motivi è stato l’adozione del linguaggio naturale per le query, che non richiede competenze informatiche. Nei mesi successivi, abbiamo assistito alla costruzione delle fondamenta dell’infrastruttura IA, ossia le soluzioni hardware e software installate nel cuore delle reti. È stata quindi l’IA core a beneficiare di questi investimenti e dell’interesse degli investitori. Uno spostamento verso il margine delle reti è il prossimo passo verso l’adozione diffusa dell’IA, il che non sorprende, visto che è l’obiettivo finale a cui mirano i principali player del settore tecnologico: consentirà infatti l’utilizzo di modelli linguistici più piccoli e agili, che consumano meno energia.

Diversi produttori hanno recentemente lanciato nuovi smartphone arricchiti con applicazioni basate sull’IA, come i telefoni di Google dotati di Gemini (concorrente di ChatGPT). Senza voler favorire alcun produttore in particolare, ma tenuto conto del ben noto talento di Apple nel marketing, ecco cosa abbiamo tratto dagli annunci del gigante californiano il 9 settembre e le conclusioni che possiamo trarre per l’IA on the edge:

Applicazioni nuove o migliorate: l’integrazione dell’IA negli strumenti Apple consentirà di scrivere un testo, ma anche di modificarne lo stile, tradurlo o correggerlo quasi istantaneamente. L’IA sarà integrata nell’iPhone 16 per consentire la creazione di emoticon e immagini personalizzate, basate su foto dell’utente, su un diagramma semplificato o su una descrizione dell’effetto desiderato. Anche il browser web di Apple (Safari) dovrebbe beneficiare dell’IA per riassumere le pagine web. Questi esempi confermano la nostra convinzione che l’IA sia destinata a semplificare la vita dell’utente nel rispondere a esigenze semplici ma frequenti, sia a livello professionale, sia personale.

Privacy dei dati: l’IA integrata nell’iPhone 16 memorizzerà i dati dell’utente esclusivamente nel suo spazio personale. Nel caso una query richieda una potenza di calcolo superiore, Apple chiederà il consenso per utilizzare un cloud esterno. Questo è un punto chiave nell’attuale dibattito sulla proprietà e la sicurezza dei dati personali, e Apple lo utilizza come argomento di marketing a suo vantaggio. Apple afferma che i suoi modelli di IA sono addestrati su dati per i quali ha ottenuto un accesso legale ed esplicito (i “dati concessi in licenza”), rispondendo anche alle crescenti proteste in materia dei fornitori di contenuti.

Modelli linguistici: Apple aveva già annunciato una partnership con OpenAI, la società madre di ChatGPT, per consentire ai suoi clienti di accedere a un’IA diversa dal modello proprietario di Apple. Questa partnership non sembra più esclusiva: prima o poi i clienti Apple avranno accesso a modelli linguistici concorrenti (Gemini o quelli di Perplexity o Anthropic). Questi annunci puntano ad ampliare la platea di utilizzatori dell’IA, offrendo una scelta più ampia di intelligenze artificiali con cui interagire.

Prima ancora degli smartphone, anche i PC sono diventati un campo di applicazione dell’IA. Il gigante Microsoft ha presentato la sua offerta “Copilot+PC”, che mira a integrare e ottimizzare il suo assistente “Copilot” nell’ambiente Windows. Apple introdurrà l’Apple Intelligence non solo nei suoi iPhone, ma anche nei suoi computer iMac. Come nel caso dei telefoni cellulari, l’introduzione dell’IA nei personal computer servirà a incrementare la produttività degli utenti. L’elenco degli utilizzi potenziali (e attuali) è lungo: scrittura, traduzione e editing di contenuti originali, comunicazione e organizzazione interna, analisi dei dati, ecc. Si stima che oggi siano in uso oltre 7,2 miliardi di smartphone in tutto il mondo (quasi uno smartphone per abitante del pianeta) e oltre a 1,5 miliardi di computer. In totale, oggi sono in funzione 8,7 miliardi di dispositivi personali in tutto il mondo. Nel 2023, le vendite annuali di questi dispositivi si attesteranno rispettivamente tra 1,3 e 0,2 miliardi di unità, il che dà un’idea delle dimensioni gigantesche del replacement market coinvolto.

Un mercato del genere non può lasciare indifferenti i produttori di questi dispositivi, poiché possono sperare in un nuovo “ciclo di aggiornamento”, grazie a dispositivi arricchiti da nuove funzionalità basate sull’IA– e quindi venduti a un prezzo più elevato. Inoltre, per molti produttori, l’IA rappresenta una nuova opportunità per conquistare (di nuovo) quote di mercato nei mercati maturi. Ad esempio, le vendite di PC a livello mondiale sono diminuite del 14% nel 2023, dopo essere già scese di oltre il -10% nel 2022. L’integrazione dell’Intelligenza Artificiale potrebbe quindi rappresentare un’opportunità di salvezza per alcuni produttori di apparecchiature elettroniche personali: è davvero improbabile che il loro interesse per l’integrazione dell’IA on the edge diminuisca, contribuendo a una più ampia adozione dell’IA in generale.