Inflazione USA: i dati tengono in pausa la FED

John Lloyd, portfolio manager di Janus Henderson -

I dati sull’inflazione PCE core di questo mese sono stati ampiamente in linea con le aspettative del mercato. La spesa privata è risultata molto più debole del previsto, con una spesa individuale reale a -0,5% contro le aspettative di -0,1%, a causa della debolezza del settore auto e dei servizi. Il clima più freddo del normale ha contribuito a questa debolezza, ma il dato ha mostrato segni di un possibile rallentamento dei consumi.

Con un aumento del 2,6% su base annua dei consumi, l’inflazione è ancora un po’ più alta di quanto la Fed vorrebbe, e questo dato probabilmente mantiene la banca centrale americana in una fase di pausa nel breve termine.  Continuiamo a ritenere che per iniziare a tagliare nuovamente i tassi, la Fed debba voglia vedere un’inflazione più debole o un dato sulla disoccupazione più basso. Il percorso dei tassi di riferimento nel corso del prossimo anno è certamente più difficile da prevedere, in quanto l’economia e i mercati saranno influenzati dalle decisioni politiche del governo negli Stati Uniti e di tutto il mondo; tuttavia, con poco meno di 75 punti base di tagli cumulativi al tasso sui Fed Funds previsti per il prossimo anno, riteniamo che le probabilità siano a favore di ulteriori tagli nel corso dell’anno e questo ci mantiene ottimisti sulla parte a breve e medio termine della curva dei Treasury USA.