La Commissione europea critica i dazi USA su Messico e Canada, ma tace sulla Cina

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La Commissione europea ha condannato l’imposizione di dazi da parte degli USA su Messico e Canada, ma non commenta l’introduzione di dazi aggiuntivi sulla Cina da parte di Washington. La dichiarazione della Commissione segue l’imposizione da parte di Donald Trump di dazi generalizzati del 25% su Messico e Canada e di un ulteriore dazio del 10% sulla Cina, entrati in vigore oggi.

I dazi su Messico e Canada “minacciano catene di approvvigionamento profondamente integrate, flussi di investimento e stabilità economica attraverso l’Atlantico”, ha affermato il portavoce della Commissione europea Olof Gill. “L’UE è fermamente contraria alle misure protezionistiche che minano il commercio aperto ed equo. Invitiamo gli Stati Uniti a riconsiderare il loro approccio e a lavorare per una soluzione cooperativa basata su regole che avvantaggi tutte le parti”.

I dazi dovevano essere imposti originariamente a febbraio, ma sono stati rinviati di un mese dopo che entrambi i Paesi si sono impegnati a reprimere l’immigrazione illegale e il contrabbando di droga attraverso i rispettivi confini con gli Stati Uniti. Per quanto riguarda la Cina, i nuovi dazi si aggiungono a un altro dazio del 10% del mese scorso, portando l’imposta totale degli Stati Uniti sui beni cinesi al 20%.

I dazi arrivano in un momento in cui i funzionari europei stanno accrescendo gli sforzi per cercare una causa comune con gli USA a proposito della Cina. Forse si può interpretare come un riferimento alla Cina la frase pronunciata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen il mese scorso durante l’incontro con il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance che “Bruxelles e Washington dovrebbero affrontare sfide comuni come alleati”, tra cui “la sfida critica della capacità non di mercato”. Il commissario per il commercio dell’UE Maroš Šefčovič ha osservato in modo simile durante una recente visita negli Stati Uniti che Washington e Bruxelles dovrebbero “cercare di lavorare insieme” per affrontare “il vero problema” della “sovracapacità globale”.

In particolare, il responsabile del commercio dell’UE propone di lavorare con gli Stati Uniti per impedire all’acciaio cinese di inondare entrambi i mercati sensibili come alternativa a una guerra commerciale alimentata dai dazi.

Le ritorsioni

Il Canada ha annunciato oggi dazi di ritorsione del 25% su 20 miliardi di dollari di importazioni dagli Stati Uniti, e ha anche minacciato di introdurre ulteriori imposte su beni per un valore di circa 90 miliardi di dollari se i dazi di Trump dovessero restare in vigore.

La Cina ha subito annunciato dazi di ritorsione del 15% sul cotone statunitense e dazi del 10-15% su una gamma di prodotti agricoli statunitensi. Ha inoltre introdotto ulteriori controlli sulle esportazioni verso gli Stati Uniti di cosiddetti articoli “a duplice uso”, che hanno applicazioni sia civili che militari.

Si prevede che il Messico annuncerà dazi di ritorsione oggi stesso.