Obbligazioni high yield statunitensi, un antidoto contro l’incertezza?
Mentre i mercati azionari hanno sperimentato una volatilità quotidiana, il mercato delle obbligazioni US high yield ha cominciato il 2025 in modo stabile. I fondamentali sono rimasti molto solidi e i bilanci delle aziende sono generalmente sani. In questo contesto, le strategie di breve duration dovrebbero continuare a essere interessanti, data la volatilità dei tassi.
Dopo aver registrato un rendimento dell’8,2% nel 2024, il mercato high yield (HY) statunitense si è dimostrato molto stabile ad oggi, nonostante le varie notizie potenzialmente in grado di muovere i mercati sia sul fronte macro che su quello geopolitico, da quelle sull’IA/Deepseek circolate a fine gennaio agli annunci sui dazi o sulle prossime mosse dei banchieri centrali.
Mercato High Yield Usa: l’impatto dei dazi di Trump
Per quanto riguarda i dazi annunciati dall’amministrazione americana, riteniamo che il mercato high yied statunitense sia abbastanza ben isolato, dato il suo focus domestico. Le società statunitensi costituiscono circa il 90% dell’ampio indice US High Yield e alcuni rapporti di sell-side stimano che meno del 15% dei ricavi delle società High Yield statunitensi sia generato all’estero. Questo dato si confronta con quello dell’investment grade (IG), che presenta una percentuale maggiore di multinazionali e il 27% di società non statunitensi. Detto questo, gli impatti indiretti potrebbero derivare dall’interruzione della catena di approvvigionamento e da un calo della fiducia delle imprese e dei consumatori, soprattutto in considerazione del potenziale effetto inflazionistico dei dazi. I settori ad alto rendimento più a rischio in caso di una escalation delle guerre dei dazi sono Auto, Retail e Prodotti di consumo.
Anche i fattori tecnici continuano a sostenere l’HY, con fonti di domanda che superano l’offerta. Sul mercato primario, i volumi delle nuove emissioni sono in calo su base annua rispetto al 2024, in parte a causa della volatilità dei tassi e dei titoloni sui dazi, ma anche a causa di alcune operazioni finanziate sul mercato dei prestiti a leva, che ha registrato un record di emissioni lorde in ciascuno dei primi due mesi del 2025.
Outlook per il segmento high yield statunitense
Prevediamo che la Federal Reserve rimarrà “on hold” per il resto del 2025, il che significa che i rendimenti obbligazionari dovrebbero continuare a scambiare in un range intorno ai livelli attuali e il reddito rimarrà il principale driver dei rendimenti. Tuttavia, è importante notare che l’economia del rifinanziamento è oggi molto migliorata per gli emittenti: la differenza tra il rendimento medio del mercato HY statunitense, pari al 7,2%, e la cedola media, pari al 6,4%, sta convergendo verso gli 80 pb, rispetto ai livelli superiori ai 300 pb degli ultimi due anni .
Questo dovrebbe incoraggiare gli emittenti a continuare a rifinanziare e, già oggi, abbiamo visto che circa il 75% dei 40 miliardi di dollari di nuove emissioni obbligazionarie ad alto rendimento è stato utilizzato per il rifinanziamento – un livello simile a quello del 2024 . Ciò ha lasciato appena 30 miliardi di dollari di obbligazioni HY con scadenza 2025.
Nel corso dell’anno ci aspettiamo una ripresa delle emissioni legate alle fusioni e acquisizioni (M&A), visto che il Presidente americano Donald Trump si è fatto promotore della deregolamentazione e delle nomine di dirigenti “business friendly” in istituzioni chiave per la regolamentazione. In genere si tratta di società investment grade che acquistano società high yield o di società high yield più grandi che acquistano società più piccole, il che potrebbe portare a opportunità di investimento.
High yield Usa: i fondamentali restano resilienti
I fondamentali del mercato high yield si confermano resistenti: i bilanci sono generalmente sani, la leva finanziaria rimane bassa, le scadenze sono state anticipate e la copertura degli interessi è ancora a livelli superiori alle medie post-crisi finanziaria globale.
Nel corso dell’anno sono probabili episodi di volatilità, ciononostante riteniamo che il carry dovrebbe essere sufficiente a compensare gli investitori per l’incertezza a breve termine. In altre parole, riteniamo che gli investitori HY siano pagati per aspettare che emerga maggiore chiarezza.
A nostro avviso, le strategie a breve duration continuano ad essere interessanti, data la volatilità dei tassi. Nel complesso, riteniamo che la fine dell’era dei tassi d’interesse bassi abbia permesso al segmento high yield di svolgere il ruolo che gli compete in un portafoglio bilanciato: fornire qualità uniche di diversificazione e un potenziale di rendimenti simili a quelli azionari, ma con una volatilità molto inferiore. Ciò significa, a nostro avviso, che il mantenimento di questa classe d’investimento come investimento di base ha il potenziale di essere premiato nel tempo.

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