USA, riconciliazione del bilancio unica via per evitare lo shutdown?

-

Donald Trump ha promesso di riformare il “deep state” e di tagliare le tasse. Ma qual è la posta in gioco nelle discussioni sul bilancio appena iniziate? Il governo come intende finanziare il suo costoso programma di tagli alle tasse?

Il processo di approvazione del bilancio americano è complesso e nelle prossime settimane saranno diverse le questioni da monitorare. Per evitare lo shutdown, il Congresso deve approvare un bilancio per l’anno fiscale 2025 (stanziato nell’ottobre 2024), o almeno accettare di votare una nuova “risoluzione continua” (quella adottata a dicembre dell’anno scorso scade il 14 marzo 2025). Per evitare un default tecnico del governo statunitense, sarà necessario anche innalzare il tetto del debito.

Il processo di “Riconciliazione del Bilancio”

Data la marcata divisione politica, la procedura di “riconciliazione” è l’unico modo per i repubblicani di portare avanti il programma del Presidente senza il sostegno democratico. In questo modo si evita il rischio di ostruzionismo (filibuster) da parte dei senatori democratici che potrebbero essere tentati di bloccare il disegno di legge. Per porre fine all’ostruzionismo è necessaria una maggioranza qualificata di tre quinti al Senato (60 voti su 100), maggioranza che oggi i repubblicani non hanno.

Il processo di “Riconciliazione” consente di aggirare l’ostruzionismo e di approvare le leggi con una maggioranza semplice. Tuttavia è un processo complesso e il Congresso lo può utilizzare solo una volta per ogni “questione importante” (spesa, tasse o tetto del debito) e per anno fiscale. È importante che le misure proposte in questi testi abbiano un impatto sul bilancio, ma che non ne peggiorino il saldo oltre il periodo di riconciliazione (generalmente da cinque a nove anni), né incidano sul sistema di previdenza sociale.

Una o due proposte di legge sul bilancio?

I senatori repubblicani sono favorevoli a un approccio in due fasi: votare un primo disegno di legge che includerebbe 340 miliardi di dollari di spesa aggiuntiva in quattro anni (inclusi 150 miliardi di dollari di aumento della spesa militare e 175 miliardi di dollari per la sicurezza delle frontiere), interamente finanziati da tagli ad altre spese, e poi un secondo disegno di legge che renderebbe permanenti i tagli fiscali del TCJA[2] .

La Camera dei rappresentanti e Donald Trump sostengono una strategia diversa e vogliono votare un unico grande disegno di legge di bilancio. La risoluzione proposta dalla Camera copre un periodo di nove anni e include 4500 miliardi di dollari in tagli fiscali, 300 miliardi di dollari in spese aggiuntive per la sicurezza delle frontiere, la difesa e la giustizia e 2000 miliardi di dollari in tagli alla spesa, in gran parte concentrati su programmi per i più svantaggiati: nel periodo 2025-2034, il deficit aumenterebbe di 3400 miliardi di dollari. Comprende anche un aumento di 4000 miliardi di dollari al tetto del debito.

 

Questo progetto ha superato la prima fase, essendo stato votato a stretta maggioranza (217 voti a favore e 215 contrari) il 25 febbraio alla Camera dei rappresentanti. Ora alla Camera inizierà il processo di “Riconciliazione”: i rappresentanti dovranno concordare sulla natura esatta dei tagli alla spesa e alle tasse. Affinché il progetto possa arrivare allo Studio Ovale e ottenere la firma del Presidente, anche il Senato dovrà votare lo stesso testo. Altrimenti si dovrà trovare un compromesso tra le due Camere.

 

Un bilancio che limita la crescita?

La proposta di bilancio della Camera dei rappresentanti, che oggi sembra guadagnare terreno, è attualmente piuttosto restrittiva per la crescita. I tagli fiscali previsti non sosterranno l’attività poiché estendono principalmente quelli implementati durante il primo mandato di Donald Trump (TCJA); la riduzione della spesa è, d’altro canto, un fattore che potrebbe frenare la crescita economica. Stimiamo che nel primo anno questo bilancio ridurrebbe la crescita del PIL di 0,4 punti percentuali. Naturalmente, i repubblicani possono “giocare” con le regole di bilancio, ad esempio, estendendo i tagli fiscali per soli otto anni e utilizzando i soldi così “risparmiati” alla fine di questo periodo per consentire a Donald Trump di mantenere alcune delle sue promesse elettorali a favore della classe media (nessuna tassa sulle mance e sugli straordinari…).

 

Tuttavia questo non è l’unico effetto del bilancio sulla crescita. Nonostante la mancanza di autorità formale, il DOGE (Dipartimento per l’efficienza governativa) promette risparmi ancora maggiori: 2000 miliardi di dollari in soli 18 mesi.

 

Data la struttura della spesa federale, la promessa di Elon Musk sembra però irrealistica: il governo deve pagare gli interessi sul suo debito (circa 900 miliardi di dollari) e il Presidente ha annunciato che non toccherà la previdenza sociale (1500 miliardi di dollari) o il Medicare (910 miliardi di dollari). Anche tagliare la spesa per la difesa (850 miliardi di dollari) sarebbe una mossa impopolare tra gli elettori repubblicani. Ciò lascia 960 miliardi di dollari in spese discrezionali e 1600 miliardi di dollari in vari programmi sociali (ad esempio, Medicaid, buoni pasto e programmi di nutrizione infantile). Ridurre queste spese di oltre la metà in un anno è un’impresa complessa.

La difficoltà che i rappresentanti della Camera stanno incontrando nel trovare un accordo sulla natura dei tagli al bilancio da 2000 miliardi di dollari in dieci anni rivela la poca concretezza dell’obiettivo del DOGE: nella proposta di bilancio della Camera, 500 miliardi di dollari di tagli al bilancio non sono stati assegnati ad alcuna commissione parlamentare, e i restanti 1500 miliardi di dollari sono già oggetto di un acceso dibattito tra i repubblicani. Ad esempio, alcuni propongono che il Comitato per l’energia e il commercio, che dovrebbe risparmiare 880 miliardi di dollari in dieci anni, apporti tagli significativi al programma Medicaid. Altri, tra cui Donald Trump, vogliono salvaguardare questo programma, di cui beneficiano 72 milioni di americani.

Qualunque sia l’evoluzione delle discussioni sul bilancio al Congresso, l’operazione di smantellamento dell’amministrazione e le minacce di licenziamenti di dipendenti pubblici potrebbero incidere sulla fiducia delle famiglie, già compromessa dalla prospettiva di tariffe più elevate. Oltre ai dibattiti sul bilancio, nelle prossime settimane i mercati dovranno quindi monitorare attentamente anche gli indicatori di fiducia.