Dazi, dollaro e Treasury: cosa aspettarsi ora? Gli Stati Uniti sono in difficoltà, ma non fuori gioco
Che i dazi sulle importazioni statunitensi siano pensati per riequilibrare la bilancia commerciale, finanziare sgravi fiscali o rimediare a presunti torti del dopoguerra, il risultato è stato un’ondata di turbolenza sui mercati finanziari globali. La sospensione di 90 giorni dei dazi annunciata dal presidente Trump la scorsa settimana non ha portato a una stabilizzazione duratura, poiché l’amministrazione continua a oscillare su nuove possibili misure.
Principali risultati:
Il conflitto commerciale tra gli Stati Uniti e il resto del mondo sta generando una forte volatilità: il recente aumento dei rendimenti dei Treasury USA ha spinto Trump a una pausa (ad eccezione della Cina).
I mercati azionari hanno registrato forti oscillazioni, il dollaro si è indebolito, i rendimenti dei titoli di Stato USA sono balzati e il prezzo dell’oro è salito. I detentori esteri di debito pubblico americano potrebbero rivedere le proprie strategie, riducendo la dipendenza dal dollaro. Per ora, tuttavia, non stanno vendendo in modo indiscriminato.
Ci aspettiamo che la volatilità prosegua nel breve periodo. L’economia americana rallenterà, ma può evitare una recessione. La Federal Reserve dispone di strumenti per stabilizzare i mercati e riteniamo che i rischi per il dollaro e per i rendimenti dei Treasury siano temporanei.
Manteniamo un approccio neutrale al rischio e continuiamo a preferire le obbligazioni globali di alta qualità, sia sovrane che corporate, sulle quali manteniamo una posizione sovrappesata. Franco svizzero, yen giapponese e oro conservano lo status di beni rifugio e offrono benefici in termini di diversificazione.

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Sala Stampa