Argento protagonista nel 2025? Ecco perché

Trevor Yates, Senior Investment Analyst di Global X -

L’argento passa spesso inosservato rispetto al metallo prezioso più celebre, l’oro, ma possiede caratteristiche uniche che lo rendono attraente sia come metallo prezioso che per usi industriali. Questa combinazione lo rende allo stesso tempo un potenziale bene rifugio e un asset correlato, in parte, al ciclo economico.

Essendo più legato alle dinamiche industriali globali rispetto all’oro, l’argento è quindi generalmente più sensibile alla congiuntura economica. Questo aiuta a spiegare perché – nonostante l’aumento del prezzo dell’argento – il rapporto oro/argento rimanga su livelli elevati, attualmente a vicino a 100x. Un tale sconto dell’argento rispetto all’oro si è verificato in meno dell’1% del tempo dal 1950 ad oggi. Alla luce di questa sottovalutazione, l’argento appare ben posizionato per sovraperformare l’oro nel caso di un nuovo slancio dell’attività industriale globale.

Inoltre, bisogna tener conto che la geologia dell’argento limita la capacità di risposta dell’offerta: oltre il 70% dell’argento mondiale viene estratto come sottoprodotto. Ciò dipende principalmente dalle caratteristiche dei giacimenti di argento, che si trovano spesso insieme a rame, oro e altri minerali. Questo ha recentemente contribuito a mantenere i prezzi ben al di sopra del costo marginale di produzione. Anche nel medio-lungo periodo, nonostante il forte aumento dei prezzi, prevediamo che l’aumento del costo del capitale, l’elevata inflazione dei costi minerari (manodopera, macchinari, ecc.) e la scarsa disponibilità di progetti di alta qualità continueranno a gravare sulle prospettive di offerta.

In un contesto potenzialmente rialzista per l’argento, i titoli minerari ad esso associati appaiono come un’esposizione interessante: a causa degli elevati costi fissi, le azioni minerarie hanno storicamente offerto un’esposizione a leva rispetto ai movimenti nel prezzo della materia prima sottostante. Inoltre, molte società minerarie distribuiscono dividendi, offrendo così una potenziale fonte di reddito e un cuscinetto per gli investitori. Nonostante la debolezza dell’economia globale, l’equilibrio favorevole tra domanda e offerta dell’argento ha storicamente permesso ai minatori di generare liquidità lungo tutto il ciclo economico, riducendo i rischi legati al bilancio.

Nei prossimi decenni, inoltre, fattori come la rapida espansione del settore dei pannelli solari – in cui si fa molto uso di argento – dovrebbero sostenere la domanda, visto il crescente bisogno di capacità di generazione energetica, a sua volta trainata da megatrend strutturali come l’elettrificazione, l’urbanizzazione e l’ascesa dell’intelligenza artificiale.

In conclusione, riteniamo che il profilo di investimento dell’argento sia oggi particolarmente interessante, e che un’esposizione indiretta attraverso i titoli minerari possa offrire vantaggi aggiuntivi, soprattutto per gli investitori con una visione rialzista.