Piano d’azione per l’export italiano: incrementare del 30% l’export italiano in Africa entro il 2026

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Piano d’azione per l’export italiano in Africa 

Un Piano d’azione per l’Export italiano in Africa nel 2025-2026 dovrebbe tenere conto dei profondi cambiamenti economici, demografici e geopolitici che stanno interessando il continente.


Crescita Demografica e Urbanizzazione: in Africa abiteranno oltre 2,5 miliardi di persone entro il 2050, con una rapida urbanizzazione.
Transizione Energetica e Green Economy: investimenti in rinnovabili e infrastrutture sostenibili (energia solare, eolica, mobilità verde).
Digitalizzazione e Startup: aumento delle tecnologie digitali, con particolare attenzione a fintech, agritech e healthtech.
Domanda di Made in Italy: settori strategici come agroalimentare, moda, design, meccanica, energia, formazione.

Obiettivi strategici

Incrementare del 30% l’export italiano in Africa entro il 2026.
Diversificare i mercati africani di riferimento, includendo non solo Nord Africa ma anche Africa Subsahariana (Nigeria, Kenya, Sudafrica, Etiopia, Ghana, Costa d’Avorio, Camerun).
Valorizzare le PMI italiane, favorendone la presenza e competitività nei mercati locali.

Settori Prioritari per l’Export

Macchinari e Impianti Industriali (agroalimentare, edilizia, tessile). Tecnologie per l’Energia Rinnovabile. Agroalimentare di qualità. Moda e Design Made in Italy. Salute e Tecnologie Mediche. Formazione tecnica e universitaria

Azioni operative

Rafforzare le missioni imprenditoriali e gli accordi bilaterali creando una Cabina di Regia Export Africa presso il MAECI con ICE, SACE, SIMEST, Confindustria, CDP.
Potenziare i finanziamenti agevolati all’internazionalizzazione (SIMEST), rafforzare le garanzie per gli investimenti (SACE) e promuovere reti di imprese e consorzi per entrare nei mercati africani.
Aprire o rafforzare uffici ICE nelle principali capitali africane e creare Italian Business Desks nelle ambasciate e consolati.
Organizzare fiere e roadshow settoriali in Africa e in Italia.
Lanciare una campagna “Made in Italy for Africa”, soprattutto online, in francese, inglese e lingue locali.
Creare programmi di formazione tecnica per operatori africani in Italia e sul posto.
Coinvolgere le università e gli ITS italiani nei progetti di formazione professionale.

Partenariati Strategici

Collaborazione con Unione Africana, Banca Africana di Sviluppo, UNIDO, UE-Africa Partnership.
Coinvolgimento del SOAD e della diaspora africana in Italia come ponte commerciale e culturale.

Comunicazione & Branding

Campagne “Made in Italy for Africa” nei paesi target.
Partecipazione a fiere africane (AfricaCom, Big 5, etc.).
Collaborazione con influencer e media locali.

Il programma del Ministero degli Esteri italiano

  • Fiere, Missioni imprenditoriali, formazione per 4.050.000 € e incoming operatori (ICE)
  • Centri tecnologici per servizi di assistenza, promozione e formazione su tecnologie e processi di lavorazione italiani
  • Apertura uffici rappresentanza di CDP a Nairobi e Abidjan
  • Attivazione Plafond Africa per finanziamenti (fino a 500 mln €) a favore di aziende stabilmente operative nel Continente; collaborazione con African Development Bank e con banche di sviluppo regionali (BOAD, AFC, Afreximbank e TDB) (CDP)
  • Business matching della Piattaforma CDP
  • Push Strategy, attività di business matching e iniziative di formazione (Africa Champion Program), supporto export credit ed internazionalizzazione SACE
  • Misura di Finanza Agevolata dedicata all’Africa gestita da SIMEST (200 mln €); Linea Investimenti, Equity ed Export Credit
  • Possibili studi di fattibilità nel settore infrastrutturale