Milano vira in ribasso. Giù Banco Popolare
Dopo un avvio positivo, piazza Affari ci ripensa. Negativi i bancari, mentre recuperano i petroliferi
Dopo un avvio positivo, i listini europei hanno cambiato direzione a metà mattina, e Milano con loro. Alle 11 l’indice Ftse Mib segna un calo dello 0,9%, trainato al ribasso dai bancari. Male soprattutto il Banco Popolare, giù del 6% sulla scia di notizie di difficoltà nella conclusione dell’accordo per la fusione con Popolare Milano (anch’essa passata in rosso). Negative anche Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mediobanca e Mps.
Si mantengono in rialzo i petroliferi, in scia al recupero del prezzo del petrolio, dopo che ieri è stato confermato il nuovo vertice dei produttori, Opec e non Opec, che si terrà il 17 aprile a Doha. Il Brent sale del 2,01% a 41,01 dollari al barile, il Wti viaggia a 40,97 dollari (più 2,42%).
Positive Saipem, Eni e Tenaris.
Ieri la Federal Reserve degli Stati uniti che ha rinunciato, come era ampiamente previsto, ad innalzare i tassi di interesse, considerando ancora troppo incerta la ripresa economica. Per quest’anno, dunque, i rialzi dovrebbero essere due e non quattro come indicato alla fine del 2015.
L’annuncio ha fatto perdere terreno al dollaro. Il cambio euro dollaro sale a 1,1252 dollari, ai massimi dell’ultimo mese.