Trump e la Fed. Qual’è la verità?

Michele De Michelis -

Non so se avete presente la scena del film ” Matrix” quando Morfeo mostra la pillola rossa e la pillola blu a Neo e mentre quest’ultimo sta per prendere la rossa gli dice “Ti sto offrendo solo la verità”.

Neo ha scelto la strada della verità naturalmente, altrimenti il film sarebbe finito lì e buonanotte. Ma la scelta non è così automatica. Visto che la realtà indotta è così bella da vivere, perché scegliere la verità? A che scopo?

Quando vedo il titolo trentennale tedesco andare in territorio negativo di circa 10 punti base, penso che prima o poi mi risveglierò in una situazione imprevista (e forse anche impensabile) se qualcuno ad un certo punto dovesse darmi la fatidica pillola rossa della verità.

Rileggendo i miei vari approfondimenti mensili, noto che nel tempo quelli che mi sembravano dei livelli assoluti quasi inarrivabili sono stati abbattuti come se avessimo assistito ad una Olimpiade con tutti gli atleti dopati dalle migliori sostanze chimiche di recente scoperta. Ma come faccio a non preoccuparmi se il decennale svizzero incassa l’un percento di interesse (negativo) da coloro che prestano i soldi alla Confederazione invece di pagarlo?

E poi mi chiedo anche, non senza una certa preoccupazione, come faranno le varie casse previdenziali a pagare le pensioni in futuro se questa situazione dovesse permanere?

Ovviamente di fronte a questo scenario, la cosa più logica dovrebbe essere quella di continuare a comprare equity. Ma, anche all’interno di questa asset class , dove sta la verità? Gli utili non sono certo in crescita tanto che i corsi azionari sembra siano sostenuti pesantemente dai copiosi buy back delle aziende.

Ovviamente, ogni tanto qualcuno decide di portare a casa gli incassi ed è in quei momenti che assistiamo a movimenti repentini ed improvvisi. Pur tuttavia, si tratta sempre di scosse di magnitudo “accettabile”, probabilmente grazie anche all’intervento delle mani forti che tendono a stabilizzare il mercato.

Pertanto, continuo a pensare che sia meglio avere in portafoglio titoli azionari “sani”, di aziende che possono sia contare su una generazione di cassa ben diversificata e che sono ben gestite piuttosto che pagare tassi d’interesse agli Stati più “virtuosi” o comprare debito di aziende che non se la passano tanto bene ed hanno bisogno di raccogliere capitali .

Ovviamente bisogna continuare proteggersi dai movimenti repentini negativi che potrebbero impattare pesantemente nell’immediato. Ognuno usi le tecniche che meglio conosce e che trova più affini, ma non pensi che quelli siano soldi buttati via, perchè ogni tanto capita di trovarsi per strada la lastra di ghiaccio e di doversi rifare la fiancata (come minimo).

Vi siete domandati per quale motivo Trump spinge così tanto la FED ad abbassare i tassi se l’economia va bene?


Michele De Michelis – Responsabile degli investimenti – Frame Asset Management