Il ruolo dell’Europa nel mondo. L’Università Cattolica apre un dibattito con Romano Prodi

Marco Rosichini -

Il ruolo dell’Europa nel mondo

di Marco Rosichini 

Le prossime elezioni europee segneranno uno spartiacque politico. Per la prima volta il Parlamento Europeo potrebbe esprimere una coalizione con l’inclusione del gruppo dei Conservatori. L’Università Cattolica, fucina del pensiero cattolico democratico, si sta interrogando da tempo sul ruolo dell’Europa nel mondo e su quali politiche dovrà adottare la prossima Commissione Europea per recuperare credibilità nel contesto globale.

L’intervento di Romano Prodi 

È un ritorno a casa per Romano Prodi, come ha dichiarato nei saluti introduttivi il professor Guido Merzoni, Preside della Facoltà di Scienze Politiche e Sociali. Il professor Prodi è stato studente di Giurisprudenza e alunno del collegio Augustinianum, laureandosi nel 1960 con una tesi in economia politica. In un dibattito che ha visto tra i partecipanti la professoressa Simona Beretta, il professor Mireno Berrettini e il professor Silvio Cotellessa, l’ex premier e Presidente della Commissione Europea è intervenuto sul tema “L’Unione Europea nel disordine globale: scenari e prospettive”.

Il ruolo marginale e passivo dell’Europa

Il ruolo marginale e passivo dell’Europa è il centro nevralgico del discorso dell’ex premier. Difatti, a partire dalla crisi finanziaria del 2008, l’Unione Europea non è riuscita a incidere rispetto ai grandi processi che sconvolgevano il panorama globale. Il sogno di un mondo multipolare in cui l’UE si presentava come arbitro rispetto alla competizione dei due grandi, USA e Russia, è sfumato. L’unico uomo politico che nella storia della sinistra italiana è riuscito a “smacchiare il giaguaro” smonta fin da subito la nota premonizione del politologo americano Francis Fukuyama. La storia non è finita. Nonostante la caduta del Muro di Berlino e lo smantellamento dell’Impero Sovietico, il secolo del benessere e della piena democrazia sembra ancora un’utopia.

Un profondo cambiamento nella struttura sociale ed economica

Sul versante economico, il capitalismo pervasivo di quelle che Prodi chiama “imprese a rete”, aiutate dagli sviluppi dell’intelligenza artificiale, ha segnato un profondo cambiamento nella struttura sociale ed economica. Sul versante internazionale, la guerra imperversa in tutto il mondo: dall’Ucraina al Medio Oriente. La superpotenza per eccellenza, gli Stati Uniti, da sempre difensori della libertà occidentale, sono sedotti dalla nostalgia isolazionista. In questo rendez-vous della storia, dove gli uomini sembrano aver perduto la memoria del secondo conflitto mondiale, l’Europa è latitante. In questo senso, la Cina è un player sempre più forte e con la quale, necessariamente, la politica europea deve confrontarsi. Il Grande Dragone, la cui politica estera riflette le condizioni economiche del Paese, adotta un approccio pragmatico, ignorando le ideologie e focalizzandosi sull’acquisizione di materie prime laddove disponibili, con una penetrazione significativa in Africa e America Latina.

Le proposte

Ma quali sono le proposte per uscire da un complesso di inferiorità geopolitico? Il presidente Prodi propone che la Commissione Europea abbia un potere più significativo, superando così lo stallo legislativo che impedisce l’implementazione normativa. La suggestione di Prodi è nella direzione di democratizzare l’Unione, rendendola più competitiva nello scenario internazionale. È compito dei governanti europei attuare nella pratica questo obiettivo, riprendendo il percorso di un’Europa federale, unita dal punto di vista culturale e politico.