Raiffeisen C.M. – Mercati emergenti: tra crescita e rischi geopolitici

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Storicamente, aprile è stato un mese molto positivo, al contrario di quanto accaduto quest’anno, rivelandosi difficile sia per i mercati azionari che per quelli obbligazionari. La rinnovata e robusta crescita economica negli Stati Uniti e le sorprese negative sul fronte dell’inflazione hanno alimentato i timori di un ulteriore rinvio dei tagli dei tassi di interesse negli Stati Uniti. A ciò si è aggiunta un’ulteriore escalation delle tensioni in Medio Oriente.

In questo contesto di incertezza tra la fine di marzo e la prima metà di maggio, i mercati azionari sviluppati hanno registrato solo un minimo calo, mentre i mercati emergenti sono saliti significativamente (poco meno del 4%, in dollari). Si sono distinti in particolare il mercato azionario cinese di Hong Kong e i mercati azionari emergenti europei.

Nelle ultime settimane i mercati emergenti europei hanno registrato guadagni superiori alla media, mentre l’America Latina è stata ancora una volta la regione più debole tra i mercati emergenti. Il miglioramento degli indicatori economici in Europa ha indubbiamente aiutato anche in questo caso. L’India, da sempre uno dei mercati preferiti da molti investitori stranieri e uno dei migliori nel 2023, quest’anno è sostanzialmente fermo.

Le azioni cinesi negoziate a Hong Kong, anch’esse facilmente accessibili agli investitori stranieri, hanno registrato di recente un’ottima performance. Tuttavia, probabilmente non sono solo gli acquisti stranieri ad aver spinto i prezzi in modo particolare, anche molti investitori cinesi hanno contribuito al movimento dei prezzi.

La stagione degli utili favorisce il mercato azionario

La futura politica monetaria degli Stati Uniti, le economie statunitense e cinese, nonché i conflitti e i rischi geopolitici, restano i temi dominanti sui mercati finanziari. Tuttavia, anche i risultati aziendali e le prospettive di business guidano i prezzi delle azioni, anche se è meno probabile che facciano notizia. L’andamento degli utili continua a fornire una spinta ai prezzi delle azioni, soprattutto negli Stati Uniti, ma anche in alcuni mercati azionari europei.

Per quanto riguarda la politica monetaria statunitense, i mercati stanno attualmente rimbalzando da un dato all’altro, con diversi scenari ancora possibili. Alla luce dei dati attuali sono ancora ipotizzabili sia un “soft landing” dell’economia sia un “no landing”. Tuttavia, è importante capire che questi non rappresentano una situazione definitiva, ma potrebbero ancora essere seguiti da uno slittamento verso la recessione o da una nuova ripresa con rischi di inflazione. In definitiva, la Federal Reserve sta attualmente cercando di utilizzare i propri strumenti di politica monetaria per attutire le conseguenze della politica di bilancio estremamente favorevole alla spesa del governo americano. Non è certo se queste preoccupazioni scompariranno completamente dopo le elezioni di novembre. Le relative incertezze potrebbero quindi continuare a occupare i mercati anche nel prossimo anno.

La dinamica economica cinese è debole

Per il resto dell’anno, tuttavia, vi sono alcuni elementi a favore di un calo almeno moderato dei rendimenti obbligazionari statunitensi, che tenderebbe a essere positivo per le obbligazioni e le azioni dei mercati emergenti. Nel frattempo, la ripresa economica in Cina continua a essere piuttosto lenta, il che non favorisce una ripresa di ampia portata nel settore manifatturiero globale. Il settore è attualmente sostenuto principalmente dall’economia statunitense. Le nuove tariffe punitive e le restrizioni alle importazioni imposte alla Cina dal governo statunitense di pochi giorni fa sono di scarso aiuto in questo contesto.

Mercati emergenti: valutazioni azionarie interessanti a lungo termine

Le prospettive di una scarsa crescita globale sono compensate dai livelli di valutazione a lungo termine ancora molto favorevoli di molti mercati azionari emergenti. Questi ultimi sono ancora scambiati con uno sconto di valutazione significativo rispetto ai mercati sviluppati. Nel lungo periodo, questo sconto di valutazione dovrebbe almeno ridursi un po’, soprattutto perché la crescita dei mercati emergenti continuerà a essere superiore a quella dei paesi industrializzati.

Obbligazioni dei mercati emergenti: prospettive intatte

Anche le prospettive a medio e lungo termine per le obbligazioni dei mercati emergenti rimangono positive. Tuttavia, i rendimenti storicamente interessanti per le obbligazioni in valuta locale e i buoni rendimenti assoluti per le obbligazioni dei mercati emergenti in dollari costituiscono una buona base per un potenziale di guadagno ancora piuttosto solido. Per quest’anno vediamo un potenziale particolarmente buono nelle obbligazioni dei mercati emergenti nella valuta statunitense. Naturalmente, ciò non vale per tutti i Paesi e per tutti gli emittenti. Una buona selezione era e rimane indispensabile per gli investitori