Commento di Etica Sgr in merito all’approvazione della Nature Restoration Law

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A febbraio 2024 il Parlamento europeo, aveva infatti approvato laNature Restoration Law, una legge sul ripristino della natura. Si tratta di una normativa che mira al ripristino degli ecosistemi europei, in quanto obbliga i Paesi membri dell’Unione Europea a ricostituire almeno il 20% delle aree terrestri e marittime dell’Europa entro il 2030, con l’obiettivo di riabilitare tutti gli ecosistemi danneggiati entro il 2050.

Per quanto la norma sembrasse un importante passo avanti, non aveva però raggiunto la sua efficacia, poiché il lungo processo legislativo europeo non era andato a buon fine. La legge era stata bloccata poco prima della sua entrata in vigore in quanto l’accordo raggiunto dal Parlamento europeo non era stato confermato. Successivamente all’approvazione del testo, l’Ungheria aveva annunciato che non avrebbe più sostenuto la proposta nell’ultima votazione “formale” prima del varo della legge. Questa decisione ha innescato una reazione a catena con Italia, Paesi Bassi e Svezia che, a loro volta, hanno dichiarato la volontà di votare contro il disegno di legge mentre altri Paesi come Finlandia, Polonia, Belgio e Austria hanno espresso la volontà di astenersi.

Con questi passi indietro era venuta quindi a mancare la maggioranza minima di 15 Paesi e, come conseguenza, la votazione era stata rimossa dall’ordine del giorno ed era stata rimandata “a data da destinarsi”.

Dopo le recenti elezioni europee, la situazione, a sorpresa, è stata sbloccata. Durante il Consiglio del 17 giugno tenutosi a Lussemburgo, la legge è stata approvata. Quest’ultimo voto ha visto ancora Paesi come Italia, Svezia, Finlandia, Ungheria e Olanda contrari perché preoccupati per le ripercussioni economiche sull’agricoltura. Ma grazie al cambiamento di posizione dell’Austria, che ha garantito il 66% dei consensi necessari, la legge è passata.

Il regolamento sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE e entrerà in vigore tra poche settimane.

Etica Sgr, società di gestione del risparmio che dal 2000 crede fermamente che l’investimento sostenibile e responsabile possa far generare effetti positivi per l’ambiente e per la società, ribadisce ancora una volta il suo impegno nel proteggere la natura, facendo la sua parte come spiega Aldo Bonati,  Stewardship & ESG Networks Managerdi Etica Sgr:

“Oggi, per preservare la biodiversità e contrastarne perdita progressiva, siamo impegnati con il Finance for Biodiversity Pledge e supportiamo l’iniziativa Spring. Questa iniziativa, di recente lanciata da PRI (Principles for Responsible Investment) delle Nazioni Unite, si concentra sul dialogo con un gruppo di aziende selezionate per incoraggiare l’adozione di pratiche meno impattanti in termini di perdita di biodiversità. Etica Sgr, la prima società di gestione italiana a aderire al PRI nel 2009, sostiene Spring proprio perché crediamo nell’importanza di un impegno congiunto tra investitori e aziende sul tema e per mitigarne i rischi economici e finanziari.

Per noi il passaggio della Nature Restoration Law è una premessa fondamentale per rallentare la perdita di biodiversità e dei servizi che essa assicura all’economia e alla società. La situazione in Europa è molto seria: solo il 15% degli habitat è in buone condizioni; il 38% delle popolazioni ittiche non si trova in un buono stato di conservazione; una specie su tre di api e farfalle è in declino, mentre una su dieci è sull’orlo dell’estinzione. Etica Sgr intende supportare tutte le iniziative che puntano a tutelare e ripristinare la biodiversità.”