Inflazione USA: dati danno il via libera a FED per taglio a settembre

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Oggi sia il CPI headline che il CPI core sono scesi, come previsto, dello 0,2%, portando il dato headline anno su anno al 2,9% dal 3,0% del mese scorso e il dato core a/a al 3,2% dal 3,3% del mese scorso.   A determinare il calo del CPI è stato il Core Services less Housing, che ha registrato una media piatta negli ultimi 3 mesi rispetto all’impetuoso 0,66% (quasi l’8% annualizzato) del 1° trimestre 2024.  Il CPI  è il primo dato economico importante pubblicato dopo il rialzo dei tassi di interesse di 25 punti base della Bank of Japan della scorsa settimana e il conseguente sell-off delle azioni globali.  Visto che il dato odierno è arrivato in anticipo, il mercato ha tirato un sospiro di sollievo e i tassi e i futures azionari hanno subito poche variazioni.

Mentre la scorsa settimana Wall Street si è affrettata a prezzare ulteriori tagli dei tassi della Fed, vista la mini-crisi, i governatori della Fed, tra cui Raphael Bostic della Fed di Atlanta, hanno respinto queste previsioni affermando che erano necessari “un po’ più di dati” per sostenere tali tagli.   Per gli operatori di mercato, si trattava di scegliere se credere ai numeri dell’inflazione più lenta che abbiamo visto alla fine del 2023, dove l’inflazione core CPI si attestava al 3% scarso, o ai numeri più caldi che sono arrivati all’inizio del 2024, dove si attestava a livelli medi del 4%.  Il dato odierno conferma che la traiettoria complessiva dell’inflazione è più bassa.  Mentre il dato a/a del CPI core è del 3,2%, il dato annualizzato a 3 mesi è un freddo 1,6%, ben al di sotto dell’obiettivo della Fed del 2%.

Sebbene il dato sull’inflazione di questa mattina dia alla Fed il via libera a tagliare i tassi nella riunione del 18 settembre, il mercato obbligazionario ha già messo a segno un forte rialzo dalla fine di luglio, con il tasso UST a 2 anni in calo di oltre 40 punti base.  Ci aspettiamo che il mercato obbligazionario statunitense si stabilizzi a questi livelli di tassi e che si attendano ulteriori indicazioni da parte della Fed per capire se il percorso di riduzione dei tassi sarà lento e delicato o più deciso e drastico.   Questo argomento probabilmente non sarà risolto fino a quando l’attuale rallentamento di fine estate non sarà terminato.