T. Rowe Price: Banca del Giappone, rialzo tassi inferiore alle attese apre la strada a ulteriori aumenti
Ieri la Banca del Giappone ha alzato i tassi di interesse allo 0,25%, il livello più alto dal 2008. Ha anche annunciato una riduzione della metà dell’acquisto di titoli di Stato giapponesi (JGB) da 6 mila miliardi di yen a 3 mila miliardi di yen.
La risposta relativamente modesta del mercato dimostra che ciò era ampiamente previsto e ha risollevato sia le “colombe” sia i “falchi”. L’aumento dei tassi è stato inferiore a quanto previsto dal mercato, ma anche la riduzione dei JGB è stata inferiore alle attese. Lo yen si è apprezzato solo dell’1,5% (al momento in cui il commento è stato scritto) e il Topix è salito solo dell’1%: un risultato relativamente positivo rispetto al rally che abbiamo visto in altri mercati azionari.
Da una prospettiva interna, lo yen debole ha causato qualche sofferenza ai consumatori domestici, con gli elevati costi di importazione che pesano sui consumi delle famiglie. Nel commento, la BoJ ha fatto riferimento al rischio al rialzo per l’inflazione derivante dai prezzi all’importazione, il rafforzamento dello yen allevierà un po’ la pressione. L’inflazione salariale continua a essere sana e robusta, incoraggiante mentre il Giappone cerca di rinvigorire la propria economia.
Dal punto di vista azionario, l’aumento degli utili derivante dalla debolezza dello yen diminuirà a partire da qui, ma l’inflazione interna e gli aumenti salariali si riveleranno favorevoli. I titoli finanziari dovrebbero beneficiare maggiormente dei tassi più elevati – principalmente le banche, seguite dagli assicurativi.
Con i tassi allo 0,25% c’è molto spazio per un ulteriore aumento dei tassi e il governatore Ueda ha smentito l’idea che esista un tetto dello 0,5%. Tuttavia, la crescita del Pil e dei consumi rimane contenuta. Il fattore determinante per le prospettive dell’economia aperta e ciclica del Giappone, la politica futura della BoJ e lo yen giapponese sarà la politica della Federal Reserve: quando la Fed taglierà i tassi, lo yen probabilmente si apprezzerà e ciò avrà un grande impatto sui consumi interni e sulle esportazioni.

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