Man Group: Fed come nel 2019, investitori devono restare flessibili
La Federal Reserve (Fed) ha segnalato un imminente taglio dei tassi e i mercati si preparano ad un cambiamento di politica monetaria nella prossima riunione. La nostra analisi mostra che il panorama economico odierno è simile a quello del luglio 2019, quando la Fed aveva abbassato i costi di finanziamento per la prima volta dopo la Grande Crisi Finanziaria.
Nei periodi in cui i fattori macro diventano determinanti per i rendimenti di mercato, utilizziamo i nostri modelli di macro-timing per comprendere meglio il contesto. Il nostro modello MacroScope analizza i regimi di mercato storici per fornire indicazioni sul potenziale comportamento futuro, confrontando fattori di rischio e settori. Inoltre, il modello Supervised MacroScope (di fatto un modello di regressione) incorpora una parte umana alla serie di dati macroeconomici per evidenziare le relazioni più forti tra le variabili macro e i rendimenti azionari futuri. Abbiamo applicato il nostro modello il 27 agosto, dopo che il presidente della Fed Jerome Powell ha rafforzato le aspettative di un taglio dei tassi a settembre. Il MacroScope ha identificato la seconda metà del 2019 come il periodo più simile al contesto attuale, seguito dalla prima metà del 2020 (quando il mondo era alle prese con la pandemia da Covid-19), e dalla metà del 1995 (quando la Fed tagliò i tassi dopo una serie di rialzi dell’anno precedente).
Il confronto tra il 2019 e il presente
A metà 2019, la Fed temeva che l’escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina avrebbe danneggiato l’economia e fatto salire i tassi di disoccupazione. In questo contesto, la Fed aveva deciso di ridurre i tassi a metà di un ciclo economico sano. Allo stesso modo, il contesto attuale è caratterizzato dalle aspettative di un ulteriore allentamento monetario da parte delle principali banche centrali (ad eccezione del Giappone), anche se per motivi diversi. Questa volta le motivazioni sono principalmente quella di contrastare il rallentamento dell’economia e l’indebolimento della crescita occupazionale, ma anche di gestire le aspettative di inflazione.
Cosa significa per il posizionamento degli stili di investimento in un portafoglio?
Dal punto di vista del posizionamento degli stili di investimento, ossia del peso assegnato ai diversi stili di investimento come Momentum, Value e Growth in un portafoglio, i due modelli si completano a vicenda assumendo posizioni molto diverse in caso di ribassi repentini del mercato. Il modello MacroScope ha mantenuto una posizione favorevole al Momentum, aumentando ulteriormente la sua scommessa sul Momentum da metà luglio, nonostante le recenti difficoltà del fattore. Questo approccio sottolinea la nostra fiducia nella persistenza di determinate tendenze di mercato, anche in presenza di un’ampia volatilità. Al contrario, il modello suggerisce di andare short sul fattore “low volatility” (allontanandosi dalle tipiche aree difensive durante i mercati volatili) e di andare short sulla Liquidità. Diversamente, il modello Supervised MacroScope è passato invece in modo significativo da un approccio pro-Momentum a uno anti-Momentum, una mossa che si è rivelata tempestiva e opportuna.Assumendo una posizione più difensiva, il modello Supervised MacroScope ha cercato di mitigare alcuni dei rischi di ribasso associati alle recenti turbolenze di mercato. Combinando vari e diversi segnali in un processo di modellazione dell’Alfa, gli investitori beneficiano della diversificazione derivante dall’interazione tra diversi segnali.
Il posizionamento sui settori
All’interno dei settori, il cambiamento più evidente è la view meno favorevole del modello nei confronti dei semiconduttori e delle apparecchiature per semiconduttori, in linea con la recente rotazione del mercato fuori dai titoli legati all’intelligenza artificiale. Questo cambiamento riflette un più ampio sentiment di mercato di cautela nei confronti dei settori a forte crescita e alte valutazioni in un contesto di aumento della volatilità.
Al contrario, il modello ha continuato a raccomandare di andare corti sui settori delle materie prime come l’oro, i metalli e i minerali, riflettendo l’indebolimento del contesto economico. Questo posizionamento suggerisce che, nonostante persistano i timori per l’inflazione, le prospettive economiche complessive restano tiepide, riducendo l’attrattività delle materie prime come protezione contro l’inflazione.
Conclusione: sfruttare il contesto storico
La similitudine dei mercati di oggi con la metà del 2019 offre importanti spunti sulle opportunità per navigare le sfide economiche odierne. Con il crollo del mercato di agosto ormai alle spalle e l’imminente cambiamento della politica monetaria della Fed, gli investitori dovrebbero continuare a restare flessibili di fronte ai cambiamenti dei segnali macroeconomici e alle rotazioni settoriali.

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