Il posizionamento dell’industria Bitcoin nelle elezioni americane
Tra i protagonisti inattesi della campagna elettorale statunitense del 2024, Bitcoin
occupa un posto di rilievo. Creata nel 2008 dall’anonimo Satoshi Nakamoto, la prima moneta peer-to-peer
ha conquistato sempre più centralità nella finanza globale, al punto da diventare una questione chiave nel
dibattito politico in vista delle elezioni americane.
Negli ultimi mesi, infatti, l’industria delle criptovalute ha assunto un ruolo di primo piano nella campagna
elettorale, con importanti esponenti del settore che hanno espresso apertamente il loro sostegno ai
principali candidati presidenziali. Alcuni leader cripto si sono schierati con Donald Trump, mentre altri
hanno deciso di supportare la vicepresidente Kamala Harris, evidenziando una divisione politica
crescente all’interno del settore.
Ferdinando Ametrano e il team di CheckSig hanno analizzato la posizione dei massimi esponenti
dell’industria cripto, per capire il loro posizionamento e l’importanza del loro sostegno all’interno dei due
schieramenti.
La scommessa di Trump
Il primo a inserire Bitcoin nel dibattito politico è stato Donald Trump, candidato repubblicano alla
presidenza. Durante un intervento alla Bitcoin Conference di Nashville, Trump ha promesso che, se
eletto, farà degli Stati Uniti la capitale globale delle criptovalute. Questo rappresenta un cambiamento
netto rispetto al passato, quando aveva criticato Bitcoin per essere “altamente volatile e privo di
fondamenta reali”.
Oggi, Trump si presenta come il candidato pro-Bitcoin, promettendo una regolamentazione favorevole
all’industria e agli investitori. Inoltre, ha accettato donazioni in Bitcoin per la sua campagna elettorale. Altri
esponenti del Partito Repubblicano, come la senatrice Cynthia Lummis, hanno ripreso la proposta di
Trump di creare una riserva strategica nazionale di Bitcoin. Anche il suo vice, J.D. Vance, sostenitore di
lunga data di Bitcoin, è visto come un segnale rassicurante per l’industria.
La posizione di Harris
Kamala Harris, candidata democratica, ha inizialmente mostrato maggiore prudenza nei confronti del
mondo cripto. Sebbene durante i primi mesi di campagna elettorale avesse evitato dichiarazioni esplicite
sull’argomento, di recente ha chiarito la sua posizione durante un evento di raccolta fondi, affermando
che intende “supportare lo sviluppo di nuove tecnologie, inclusi i crypto-asset, pur tutelando gli investitori
e i risparmiatori”. Questa presa di posizione segna una rottura con la linea più critica dell’amministrazione Biden, che si è
spesso opposta a un’espansione troppo rapida delle criptovalute. Biden aveva posto il veto a una
risoluzione che avrebbe semplificato l’adozione di Bitcoin da parte delle banche. Harris, tuttavia, sembra
propensa a dialogare con l’industria, promettendo un approccio più equilibrato rispetto al suo
predecessore.
Come si schiera l’industria cripto?
Grazie alla sua apertura verso Bitcoin, Donald Trump ha rapidamente ottenuto il sostegno di alcuni dei
più importanti attori dell’industria delle criptovalute. I gemelli Tyler e Cameron Winklevoss, fondatori di
Gemini, hanno donato un milione di dollari ciascuno in Bitcoin alla campagna di Trump. Anche Jesse
Powell, fondatore di Kraken, ha fatto lo stesso, utilizzando in gran parte Ether, la seconda criptovaluta per
diffusione dopo Bitcoin. David Bailey, CEO di Bitcoin Magazine, ha collaborato direttamente con la
campagna elettorale per definire una politica favorevole al Bitcoin.
Dall’altra parte, Kamala Harris ha raccolto il sostegno di figure secondarie del settore cripto, tra cui Tiffany
Smith, co-presidente del Blockchain & Cryptocurrency Working Group, e Rahilla Zafar, fondatrice di una
società cripto. Queste leader hanno organizzato eventi di raccolta fondi a favore di Harris, auspicando un
“reset” nelle relazioni tra governo e industria delle criptovalute. Tra i sostenitori democratici spiccano
anche il miliardario Mark Cuban e Sheila Warren, CEO del Crypto Council for Innovation, che hanno
espresso il loro pieno supporto per la candidatura di Harris.
Conclusioni
L’industria cripto si trova in una posizione complessivamente di vantaggio rispetto alle elezioni
presidenziali del 2024. Se Donald Trump rappresenta un baluardo di sostegno deciso per il settore,
comunque Kamala Harris sta gradualmente instaurando un dialogo che possa portare a un bilanciamento
tra regolamentazione e innovazione. La situazione sembra quindi comunque in miglioramento rispetto
all’amministrazione Biden e, infatti, il mercato dei derivati su Bitcoin prevede scenari di rialzo dei prezzi
fino alla fine dell’anno. In un clima di crescente incertezza politica, una cosa è certa: il futuro di Bitcoin e
delle criptovalute sarà positivamente influenzato dalle scelte del prossimo presidente degli Stati Uniti.

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