AI IDENTITIES, evento dedicato all’intelligenza artificiale. Misinformation: tante sfumature, ma una sola interpretazione

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Misinformation: tante sfumature, ma una sola interpretazione come povertà informativa

— di Annachiara De Rubeis

Inserito nel complesso Amazon Italia a Milano in via Monte Grappa, AI IDENTITIES è stato un evento interamente dedicato all’intelligenza artificiale (AI), inserendosi in uno dei dibattiti più diffusi del momento. L’incontro è stato promosso dall’associazione di PR manager donne GWPR e moderato da Carola Salvato, Presidente Global Women in PR Italia. Ha visto la partecipazione di ospiti come: Massimo Moriconi, Global Vice President di ICCO; Francesco Caroli, coordinatore nazionale Rete Città Sane OMS; Juli Hysenbelli, lead di Connected Care degli Amazon Web Services; e Sonia Maria Melchiorre, professore associato in English Media and Communication dell’Università della Tuscia. Carola Salvato ha interrogato i presenti sulla domanda:
Come superare la misinformation? E perché è importante parlare di AI?
Massimo Moriconi ha dichiarato: “L’AI può essere una grande opportunità o la più grande minaccia di sempre”. Durante la discussione sono stati approfonditi i temi chiave della misinformation

I temi chiave della misinformation

  1. Interpretare correttamente un articolo – oggi molte persone si informano esclusivamente tramite i social, mentre altre pagano per leggere opinioni di giornali specifici. Questa divisione ha portato a una curiosa contraddizione: nonostante la sovrabbondanza di informazioni, esiste una povertà informativa. La misinformation si basa su informazioni errate o imprecise che generano interpretazioni distorte. Come distinguere ciò che è rilevante dal “rumore di fondo” in un mondo sovraffollato di voci e fonti? La povertà informativa ci insegna che, se il pluralismo diventa eccessivo, può rappresentare un problema.
  2. Trasparenza delle piattaforme digitali – è essenziale rendere chiari i bias e le distorsioni a cui le menti umane sono soggette.
  3. Fact-checking – distinguere cosa è informazione e cosa finzione.
  4. Supporto ai media locali – nel 2023 sono scomparse oltre 1.000 testate locali. I PR dipendono dai media locali.
  5. Discussioni a livello europeo – oggi ci si interroga su chi crea l’AI e il rischio è che si torni indietro di tanto, su strumenti che possiedono capacità esponenziali. La creazione dell’informazione prevalentemente da gender maschile è un’altra questione che ci riguarda, come anche la manipolazione dei contenuti grazie all’AI.

La povertà informativa

L’obiettivo è creare una coscienza critica sugli operatori dell’informazione, come i giornalisti, e la parte della popolazione del pubblico in generale. Infatti, bisognerebbe puntare ad una formazione dell’opinione, cioè come ognuno di noi decide delle cose piccole o no, ordinarie o no, della propria vita.

Moriconi ha inoltre ricordato che, in Europa, si stanno perfezionando strumenti come THE TRANSPROJECT per certificare il giornalismo di qualità e distinguere i fatti dalle opinioni. Il pluralismo, se da una parte garantisce la democrazia, può diventare anche un limite, riducendo i pensieri individuali a una convergenza di opinioni che non necessariamente coincidono. Questo rischio è dato dall’avvento dell’AI.

Francesco Caroli ha osservato: “È una rivoluzione. L’AI è lo strumento della nostra epoca, usiamolo con consapevolezza”. La riorganizzazione della città parte dai comportamenti dei cittadini, che devono essere convinti della necessità di cambiamento. I comuni hanno scelto di collaborare, riconoscendo l’importanza di migliorare le condizioni di vita, riducendo ad esempio le auto e abbassando l’inquinamento (sono programmi a lungo termine, hardware). Quello su cui lavorare è anche il software, rendere le città un luogo bello in cui starci.

Come il tech ci può aiutare in maniera predittiva influenzando il nostro stato di salute?
Juli Hysenbelli ha illustrato il ruolo di Connected Care
– rivoluzionare il settore sanitario grazie alla tecnologia e alla connettività;
– utilizzare la tecnologia anche laddove il paziente ha difficoltà a raggiungere l’ospedale;
– inviare messaggi di prevenzione mirati per stimolare l’adesione alle cure;
-verificare che i pazienti abbiano effettuato i check-up;
L’obiettivo è utilizzare i dati in modo corretto per migliorare la qualità della vita delle persone.

A valorizzare la conferenza, facendo da filo rosso che ha condotto un po’ tutte le opinioni, è stata Sonia Maria Melchiorre, che ha spiegato: l’intelligenza artificiale non è una mente autonoma; è frutto della mente umana e ne riflette le caratteristiche. In particolare, L’AI, scritta da esseri umani, non distingue il genere nella presentazione dei concetti. Pertanto, la questione è che non si tratti di una macchina incontrollabile, ma che sia gestita da una sola prospettiva, prevalentemente quella maschile.