Cina: cosa cambia con la politica “monetaria moderatamente accomodante” del Politburo
A conclusione dell’ultima riunione del Politburo, l’ufficio politico del comitato centrale del Partito Comunista Cinese presieduto dal Presidente Xi (il livello più alto del governo cinese), è stata rilasciata una dichiarazione che afferma che il governo “attuerà politiche fiscali più proattive e passerà a una politica monetaria moderatamente accomodante”.
Per la prima volta dal 2011, l’utilizzo dell’espressione “moderatamente accomodanti” per descrivere le politiche monetarie si discosta dal termine “stabili” utilizzato in precedenza. Questa affermazione contrasta l’idea che il governo cinese non presti attenzione all’economia, al mercato azionario e al prezzo delle case. L’enfasi posta sui consumi interni è fondamentale, dal momento che molti investitori stranieri hanno richiesto una maggiore attenzione proprio su questo aspetto. Queste parole, inoltre, mettono in secondo piano il linguaggio verso la tecnologia e l’industria manifatturiera di alto livello.
Questa mossa rappresenta un dilemma per gli strategist e gli investitori istituzionali che si trovano sottopesati sulla Cina nei loro modelli e portafogli: il governo cinese sta dicendo che sono in arrivo degli stimoli, il che significa che si può solo scegliere se partecipare al rally o sperare che finisca.
Di seguito alcuni dei messaggi principali che sono emersi dalla riunione del Politburo:
Rafforzare le misure anticicliche straordinarie
È necessario rilanciare con forza i consumi, migliorare l’efficienza degli investimenti ed espandere la domanda interna in tutti i suoi aspetti.
È necessario guidare lo sviluppo di nuove forze produttive ad alto valore aggiunto attraverso l’innovazione scientifica e tecnologica e costruire un sistema industriale moderno.
È necessario espandere l’apertura internazionale e stabilizzare il commercio con l’estero e gli investimenti stranieri.
È necessario stabilizzare il mercato azionario e quello immobiliare.
È necessario prevenire e risolvere i rischi e gli shock esterni nelle aree fondamentali.
È necessario promuovere una ripresa sostenuta dell’economia, migliorando continuamente il tenore di vita delle persone.
I dati di novembre relativi all’inflazione cinese possono spiegare questo orientamento verso i consumi interni, dal momento che è necessario per il governo far uscire l’economia dalla sua fase negativa di deflazione. L’indice dei prezzi alla produzione (PPI) è calato del -2,5% su base annua rispetto al -2,8% previsto e rispetto al -2,9% di ottobre. Allo stesso tempo, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato solo del +0,2% rispetto al +0,4% previsto e al +0,3% di ottobre.
Questa settimana si tiene la China Economic Work Conference (CEWC), che dovrebbe dare ulteriori indicazioni sulla politica economica e ci sono congetture su un possibile taglio del coefficiente di riserva obbligatoria entro la fine dell’anno.

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