Liberté, Egalité, Fragilité

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Chiunque abbia mai provato a guidare a Parigi sa che rimanere bloccati sulla Peripherique, la tangenziale spesso congestionata, è un’esperienza traumatica. È interessante notare che anche gli spread francesi sono ora bloccati sul tracciato della cosiddetta “periferia” dell’eurozona, con poche speranze che il trauma finisca presto. Secondo Peter Goves, Head of Developed Market Debt Sovereign Research di MFS IM, non c’è ancora nessuno spiraglio di miglioramento per quanto riguarda la situazione sovrana francese. In effetti, le prospettive politiche appaiono piuttosto cupe, con prospettive di risultati futuri che vanno da assolutamente catastrofici a semplicemente insufficienti. Questo aspetto è importante, perché continuerà inevitabilmente ad avere un impatto sulla fiducia delle imprese e dei consumatori. In qualsiasi scenario politico futuro – che sia la sopravvivenza dell’attuale governo o il suo rovesciamento – è troppo difficile esprimere una visione costruttiva sul debito sovrano francese. Gli spread a 10 anni rispetto alla Germania sono attualmente a circa 85 pb, al livello di quelli della Grecia, ma il passaggio al dato a tre cifre potrebbe essere solo una questione di settimane. Potrebbero esserci ripercussioni anche sul credito europeo, dato che la Francia ha un peso rilevante come Paese a rischio nell’indice. In quest’ottica, il nostro team di reddito fisso è orientato a mantenere un atteggiamento cauto anche nei confronti dei titoli finanziari francesi, data la loro potenziale vulnerabilità al deterioramento dei rischi sovrani. Nel complesso, l’attuale situazione in Francia fornisce un eccellente esempio del valore che un gestore attivo può apportare per aiutare gli investitori a gestire i rischi politici e i loro potenziali effetti di contagio. Infatti, un’esposizione passiva all’indice lascerebbe come principi della strategia d’investimento solo “Ooh La La” e “C’est La Vie”.