AllianzGI – I semiconduttori sono le nuove utility?
Considerata l’importanza strategica dei semiconduttori nel contesto attuale, caratterizzato da un “darwinismo digitale” e da un ordine mondiale in evoluzione, la domanda per gli investitori è la seguente: i semiconduttori, che in passato si autoregolavano attraverso cicli incontrollati di domanda e offerta, sono ora diventati una risorsa così fondamentale, in grado di garantire competitività e un potenziale vantaggio difensivo, da essere considerati dai leader globali una “utility” essenziale? Se così fosse, quali sarebbero le implicazioni per i prezzi e lo sviluppo della capacità produttiva?
La crescente “weaponization” dell’industria dei semiconduttori come leva nei conflitti geopolitici influenzerà sicuramente l’offerta e i prezzi, anche se ancora non si osservano significativi aumenti della capacità produttiva spinti dai governi in tutto il mondo. Ad ogni modo, questi sviluppi dovrebbero essere monitorati attentamente da tutti gli investitori, non solo da quelli focalizzati sulla tecnologia e i settori adiacenti.
Sebbene la crescente interferenza e manipolazione dell’offerta possa conferire ai semiconduttori alcune caratteristiche tipiche delle utility, questo settore presenta ancora differenze significative. Le utility spesso godono di uno status quasi monopolistico, sono stabili e non cicliche, mentre i semiconduttori costituiscono ancora un settore ciclico, con segmenti come i chip di memoria che non dispongono di alcun potere di prezzo. Forse, un modo più accurato per concepire questo settore, nella sua forma attuale, è vederlo come un elemento indispensabile per la crescita, l’efficienza e l’innovazione, con alcune caratteristiche simili alle utility, ma anche tratti distintivi propri.


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