CAPITAL GROUP: Trump 2.0, vantaggi e svantaggi per le multinazionali
Considerazioni chiave
- Il ritorno di Donald Trump come prossimo Presidente degli Stati Uniti (Trump 2.0) rappresenta un cambiamento di paradigma nelle politiche globali, con potenziali impatti sul commercio, sulla geopolitica e sulla crescita economica di molti Paesi.
- Le multinazionali, soprattutto quelle con sede al di fuori degli Stati Uniti, potrebbero trovarsi di fronte a sfide dovute a possibili dazi e politiche protezionistiche da parte della prossima amministrazione statunitense.
- Le aziende globali in grado di adattarsi alle richieste dei mercati locali e ai contesti normativi potrebbero avere un vantaggio strategico in questo nuovo capitolo dell’economia globale.
Anno nuovo, nuove incertezze. I mercati hanno iniziato il 2025, con gli investitori che guardano con cautela agli Stati Uniti. Molti ritengono che il ritorno di Trump (Trump 2.0) potrebbe potenzialmente innescare un cambiamento di paradigma nelle politiche statunitensi e globali, il che potrebbe avere un impatto su ampie aree dell’economia e dei mercati.
Sebbene sia difficile stabilire in che misura si concretizzeranno alcune delle politiche proposte da Trump durante la corsa elettorale, alcune politiche chiave come il focus sulla crescita interna, la protezione dell’industria statunitense, la deregolamentazione e una posizione più dura nei confronti dell’immigrazione potrebbero avere un forte impatto su alcuni temi.
Riteniamo che le multinazionali siano nella posizione migliore per farlo, perché tendono ad avere l’adattabilità, le dimensioni aziendali e l’esperienza necessarie per affrontare meglio i cambiamenti rispetto ai loro concorrenti che invece si concentrano su un solo mercato.
È evidente che:
- Le società non domiciliate negli Stati Uniti potrebbero essere esposte ai dazi statunitensi. La neoamministrazione Trump ha ripetuto in molte occasioni la prospettiva di imporre dazi ad ampio raggio su varie economie e settori. Se dovessero essere attuate, ciò potrebbe aumentare il rischio di sanzioni “tit-for-tat” da parte di altri governi nei confronti delle società statunitensi.
- Le società maggiormente orientate verso gli Stati Uniti, in particolare quelle statunitensi domestiche, potrebbero essere avvantaggiate dal punto di vista strategico grazie alle politiche “America first” di Trump.
Riteniamo che questa nuova era di tariffe e protezionismo sotto l’amministrazione Trump 2.0 potrebbe essere un ambiente che pone le aziende “multilocali” in una posizione di vantaggio strategico. Si tratta di multinazionali che godono dei vantaggi dell’essere globali (ad esempio, economie di scala, basi di clienti diversificate, marchio globale), ma che dispongono degli asset e delle risorse necessarie per essere in grado di rispondere alle richieste dei singoli consumatori e ai contesti normativi locali. Vi sono alcuni trend multigenerazionali che apprezziamo:
- Continua disruption digitale
I rapidi sviluppi dell’intelligenza artificiale stanno determinando un nuovo ciclo di crescita strutturale per una serie di aziende che operano nell’ambito dello stack tecnologico, tra cui i semiconduttori, il cloud computing e il software.
- Innovazione sanitaria
I progressi nel sequenziamento genomico e nella data analytics sono alla base di una “terza ondata” di innovazione sanitaria, che accelera lo sviluppo di farmaci in mercati ampi ma ancora largamente non sfruttati, come l’obesità, l’oncologia e i disturbi cognitivi.
- Rinascimento industriale
I venti di coda della transizione energetica, la riconfigurazione delle catene di approvvigionamento globali e gli investimenti per il potenziamento delle infrastrutture digitali e fisiche stanno dando nuova vita alle aziende della “old economy”.

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