Generali Asset Management: Commento bond governativi

Mauro Valle, Head of Fixed Income di Generali Asset Management -

Nell’ultima settimana, i tassi d’interesse negli Stati Uniti sono scesi di 20 punti base, raggiungendo il 4,6%, grazie ai dati sull’inflazione che sono stati considerati positivi. I tassi reali, che si attestano al 2,19%, sono diminuiti di 15 punti base, mentre i tassi di inflazione implicita (BE) sono scesi di 5 punti base, arrivando al 2,43%.

I dati sull’inflazione negli Stati Uniti hanno mostrato risultati leggermente migliori del previsto: il Producer Price Index (PPI) è aumentato del 3,3%, rispetto al 3,5% atteso, mentre il Consumer Price Index (CPI) è salito al 2,9%, in linea con le previsioni. Tuttavia, il core CPI è sceso dello 0,1%, attestandosi al 3,2%, risultando inferiore alle aspettative e al livello del mese precedente. Le vendite al dettaglio hanno confermato la solidità dei consumatori americani, e anche il settore immobiliare, la produzione industriale e l’utilizzo della capacità hanno mostrato segnali positivi.

Il mercato è ora focalizzato sull’inaugurazione di Trump, per capire se le sue politiche riguardanti tariffe, immigrazione ed energia avranno un impatto significativo. I funzionari della Federal Reserve hanno mantenuto un atteggiamento cauto riguardo a possibili tagli dei tassi, e il mercato rimane prudente in attesa della prossima decisione della Fed, che prevede un possibile taglio completo entro giugno. Nei prossimi giorni, i tassi d’interesse statunitensi potrebbero continuare a muoversi nell’intervallo osservato nelle prime settimane di gennaio, in attesa delle prime decisioni di Trump e dell’atteggiamento della Fed.

In Europa, i tassi dei bund, dopo aver raggiunto un nuovo picco al 2,65%, sono scesi al 2,51%. I tassi di inflazione implicita (BE) si attestano al 1,93%, mentre le aspettative di inflazione a 5 anni su 5 anni sono diminuite di 5 punti base, arrivando al 2,13%. Negli ultimi giorni non ci sono stati dati significativi, ma nei prossimi giorni l’attenzione si concentrerà sui dati sul sentiment nell’area euro. L’indice ZEW, la fiducia dei consumatori flash e i PMIs flash per gennaio forniranno un’indicazione anticipata sull’andamento dell’attività economica all’inizio dell’anno, anche se le aspettative non sono particolarmente ottimistiche e puntano a una conferma dei livelli visti nei dati del mese precedente.

Le aspettative riguardo ai prossimi tagli della Banca Centrale Europea (BCE) non sembrano cambiare in modo significativo, continuando a prevedere tre tagli entro giugno e un tasso terminale attorno al 2,0%. I rendimenti dei bund sopra il 2,5% sembrano rappresentare un’area di acquisto, considerando le incertezze economiche provenienti dagli Stati Uniti (tassi, tariffe, ecc.). Tuttavia, appare difficile vederli scendere al di sotto di questo livello prima dei prossimi dati economici e sull’inflazione dell’Eurozona.