Unione dei mercati dei capitali: ESMA pubblica il suo rapporto annuale su costi e performance. Dati sconfortanti
ESMA, l’organismo di controllo europeo degli investimenti, ha appena pubblicato il suo ultimo rapporto annuale sui “costi e le performance dei prodotti di investimento al dettaglio dell’UE”. https://lnkd.in/enA7mJwJ
Si tratta di un rapporto “da leggere assolutamente” che ESMA ha iniziato a produrre nel 2019, in seguito a una richiesta del 2017 della Commissione UE nell’ambito del piano d’azione per l’Unione dei mercati dei capitali (CMU). BETTER FINANCE aveva chiesto alla Commissione tali relazioni ai supervisori dell’UE sin dall’inizio del progetto CMU nel 2015: poiché non si può supervisionare efficacemente ciò che non si può misurare.
Nonostante la persistenza di significativi problemi di dati, ora copre il 94% dei fondi UCITS e, dal 2023, non calcola solo le performance nominali, ma anche quelle reali, che sono quelle che contano per i risparmiatori e gli investitori individuali dell’UE.
PERFORMANCE
La performance degli ultimi cinque anni del “portafoglio ipotetico” calcolata dall’ESMA ha protetto a malapena il valore reale (vale a dire dopo l’inflazione) degli investimenti al dettaglio nell’UE… In realtà di meno del 9% di questi, poiché il 9% è il peso totale dei fondi di investimento (OICVM più FIA) nei risparmi finanziari dei cittadini dell’UE. Il 70% degli investimenti al dettaglio dell’UE è in realtà supervisionato dall’EIOPA, non dall’ESMA. Ad esempio, in Francia, due terzi dei fondi di investimento al dettaglio sono racchiusi in prodotti unit linked, con costi aggiuntivi. E i loro rendimenti sono piuttosto inferiori, anche perché la quota effettiva dei fondi indicizzati è molto inferiore alle statistiche ESMA per gli investimenti al dettaglio diretti nei fondi. L’ESMA sottolinea infatti la performance dei fondi azionari ETF indicizzati che è stata più del doppio di quelli non ETF (+21% contro +8%).
La loro performance è stata anche piuttosto deludente rispetto a quella dei mercati dei capitali, poiché la tabella seguente mostra che i fondi azionari non ETF hanno avuto un rendimento al massimo di 6 volte inferiore rispetto ai mercati azionari mondiali (+8% contro +53%).

COSTI
L’ESMA ha scoperto che i costi correnti dei fondi UCITS sono “in calo, ma solo marginalmente” negli ultimi cinque anni. Come afferma l’ESMA, con “una dimensione media dei fondi quasi 10 volte inferiore a quella, ad esempio, dei fondi comuni di investimento statunitensi, i fondi UE non esauriscono le economie di scala commisurate al mercato unico dell’UE. Le inefficienze di mercato rivelate da questo livello di costo più elevato mostrano la necessità di concentrarsi sulla competitività dei mercati UE, all’interno di una futura Unione del risparmio e degli investimenti”.


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