Le nuove normative sulle emissioni di anidride solforosa delle navi possono aver accelerato il cambiamento climatico?

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In un nuovo articolo James Hansen, astrofisico e climatologo, ipotizza che le temperature medie siano aumentate in modo permanente sopra 1,5 °C a causa di un fattore imprevedibile: le recenti normative sulla navigazione. Uno studio recente condotto dal leggendario climatologo James Hansen presenta prove convincenti che le nuove normative dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) sulle emissioni delle navi hanno contribuito in modo significativo alla rapida accelerazione del riscaldamento globale osservata dal 2010. Queste normative, volte a ridurre le emissioni di anidride solforosa (SO2) per migliorare la qualità dell’aria, hanno avuto anche una conseguenza indesiderata: la perdita degli effetti di raffreddamento degli aerosol solfati che in precedenza compensavano parte del riscaldamento dei gas serra (GHG).L’articolo di Hansen evidenzia che dal 2010 il tasso di riscaldamento globale è aumentato di oltre il 50% rispetto al tasso di riscaldamento di 0,18 °C per decennio del periodo 1970-2010. Questa tendenza ha portato la temperatura della Terra a raggiungere livelli mai visti negli ultimi 120.000 anni, paragonabili al periodo interglaciale estremamente caldo dell’Eemiano. Il rapido riscaldamento osservato durante il recente evento El Niño sottolinea ulteriormente la gravità di questa tendenza, con temperature globali in aumento di 0,4 °C, il che supera di gran lunga i precedenti eventi di riscaldamento causati da El Niño.

In che modo gli aerosol influenzano il forzante radiativo? Per decenni, gli scienziati del clima hanno riconosciuto il duplice ruolo degli inquinanti di origine umana: mentre i gas serra intrappolano il calore e causano il riscaldamento, gli aerosol, minuscole particelle emesse dalla combustione di combustibili fossili e biocarburanti, riflettono la luce solare nello spazio, raffreddando il pianeta. Charlson et al. (1992) hanno inizialmente dimostrato che il raffreddamento degli aerosol era paragonabile in termini di entità al riscaldamento dei gas serra, mascherando di fatto l’intera portata del cambiamento climatico antropogenico. Tuttavia, si è trattato di un “patto faustiano”, poiché l’inquinamento da aerosol contribuisce anche a milioni di decessi all’anno dovuti a malattie respiratorie e cardiovascolari. Di conseguenza, gli sforzi normativi per migliorare la qualità dell’aria, come i rigidi limiti di zolfo dell’IMO sui carburanti per navi, hanno inavvertitamente portato a una rapida riduzione del raffreddamento causato dagli aerosol, rivelando la piena forza del riscaldamento dei gas serra.

Migliorare la qualità dell’aria peggiora però il riscaldamento globale

Sembra un’ironia, ma migliorare la qualità dell’aria globale attraverso la regolamentazione e la decarbonizzazione potrebbe in realtà aumentare le temperature medie della superficie contrastando un fenomeno chiamato “oscuramento globale“. La ricerca di Hansen sfida le precedenti stime dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), suggerendo che il forzante climatico degli aerosol è stato sottostimato. Il documento sostiene che l’affidamento dell’IPCC ai modelli climatici ha portato a una sistematica sottostima sia del forzante degli aerosol che della sensibilità climatica.
La brusca riduzione delle emissioni di aerosol delle navi nel 2020 ha probabilmente contribuito a un ulteriore forzamento climatico di +0,5 W/m², superando di gran lunga la stima di +0,079 W/m² dell’IPCC.