Candriam – Bce: d’ora in avanti la politica monetaria sarà più incerta

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Come ci si aspettava, la Banca Centrale Europea ha tagliato il tasso di riferimento al 2,5%. Probabilmente è l’ultimo taglio “ben definito”, poiché le opinioni dei funzionari circa il futuro della politica monetaria divergono tra loro.

Alcuni policy maker, tra cui Schnabel, si sono espressi a favor di una pausa, sostenendo che i tassi di interesse si stanno avvicinando al livello neutrale e che la politica monetaria è diventata meno restrittiva.

Altri prevedono ulteriori tagli dei tassi, citando la crescita economica lenta e l’escalation della guerra commerciale.

Recentemente, il compito della Bce è stato ulteriormente complicato dal ritiro del sostegno militare degli Stati Uniti all’Ucraina, che richiederà miliardi di euro di investimenti nella difesa europea.

L’annuncio del piano tedesco per le infrastrutture e la difesa da 500 miliardi di euro ha causato una rivalutazione all’interno del mercato, che ora prevede un allentamento di soli 45 punti base per il resto dell’anno rispetto ai 60 punti base di una settimana fa.

Anche se la deflazione è in corso e la politica monetaria è diventata meno restrittiva, ci sono incertezze straordinarie e la Bce non si sta esponendo in anticipo verso una linea d’azione specifica.

La Presidente Lagarde rimane dipendente dai dati e rivaluterà la situazione riunione dopo riunione, dato il panorama economico e geopolitico molto complesso.

Il piano fiscale tedesco e il piano ReArm Europe dell’UE potrebbero sostenere la crescita e compensare parzialmente gli effetti negativi dei potenziali dazi commerciali, escludendo così lo scenario di recessione.

Tenendo conto di tutte le discussioni sulle regole fiscali dell’UE e del grande cambiamento nella politica fiscale tedesca e dei potenziali rischi al ribasso, tutte le opzioni sono sul tavolo, inclusa una “pausa” per la prossima riunione.